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Data di pubblicazione:03/02/2002
Fonte:PMNet.it
Titolo dell’articolo:Fossano: una nuova estenuante odissea ferroviaria
Testo dell’articolo:In questa stagione così povera di precipitazioni atmosferiche, che ha visto ripresentarsi problemi ormai consueti e costretto, in taluni, casi le amministrazioni di Città e Comuni a prendere iniziative, a volte, impopolari per tentare di arginare la concentrazione di inquinanti nell'aria ed obbligato alcuni Comuni montani a razionare l'acqua potabile, l'immancabile politico ha dichiarato che nel nostro paese si dovrebbe incentivare l'uso dei mezzi pubblici.
La cosa sarebbe senz'altro buona se i mezzi pubblici fornissero un servizio degno di tale nome. Spesso capita infatti che l'utente, una volta salito sul treno per recarsi al lavoro, si trovi ad essere suo malgrado "ostaggio" delle tanto decantate ferrovie dello stato. A proposito di ciò vorrei raccontare ai lettori l'ultima "avventura" di cui sono stato testimone sulla ormai famosa linea Torino-Savona.
La mattina del 29 gennaio ho preso il treno regionale 10200 delle ore 9,26, che da Mondovì mi avrebbe (con cambio a Fossano) portato a Savigliano dove lavoro. Sceso alla stazione di Fossano attendo la coincidenza con il convoglio n°20160 che proviene da Cuneo con destinazione Torino P.Nuova e sento dall'altoparlante che, per guasto tecnico, il suddetto convoglio è "sostituito da un autopullman nella tratta Fossano-Savigliano in partenza dal piazzale esterno della stazione ".
Insieme ad altri viaggiatori mi reco sul posto e vedo sì un autobus, ma senza autista il quale, riguadagnato di lì a poco il mezzo ci dice di essere in partenza alla volta di Ceva (lì per lì ho osato sperare che stesse scherzando, ma purtroppo non era così); per ottenere lumi ci siamo recati alla biglietteria, dove l'impiegata ha candidamente confessato di non sapere nulla circa l'ora di arrivo di questo pullman (fantasma?) diretto a Savigliano e di rivolgerci all'ufficio movimento, dove sicuramente qualcuno avrebbe potuto fornirci notizie più dettagliate.
Gli addetti al movimento hanno solo saputo dirci che l'autobus era appena partito da Cuneo (da Cuneo?) e sarebbe arrivato in circa mezz'ora (inutile il tentativo di chiamare l'autista sul telefono cellulare per sapere a che punto si trovasse). Abbiamo saputo dopo un po', da un addetto della stazione che, (forse, ma non era sicuro) durante il nostro colloquio con i responsabili al movimento era passato un autobus diretto appunto a Savigliano. Alla mia richiesta di come mai non fosse stato annunciato, mi ha risposto "non siamo in grado di controllare i pullman" (già, perché i treni?).
Ho scoperto, in questo frangente, che i servizi sostitutivi non sempre vengono annunciati, infatti l'addetto alla biglietteria vende biglietti e basta, l'addetto al movimento si occupa del movimento e basta, l'addetto alla ramazza pensa a ramazzare e basta, come se tutto ciò che avviene al di fuori della stazione fosse un "altrove" completamente scollegato da questo microcosmo ferroviario! Dopo un'attesa di circa un'ora, stanco di rimbalzare tra la biglietteria e la Sala Movimento senza che nessuno dei presenti sapesse fornire indicazioni, sono riuscito a raggiungere la tanto agognata meta grazie al passaggio in auto offerto da uno dei viaggiatori presenti.
Quello che mi chiedo è come mai, quando succedono certe cose, nessuno degli addetti sappia mai niente, (in fin dei conti non ho chiesto informazioni al panettiere all'angolo) e come mai, essendo la linea interrotta solo tra Fossano e Savigliano i tanto solerti dirigenti di Cuneo non hanno organizzato un collegamento ferroviario tra Cuneo e Fossano che sarebbe stato sicuramente più veloce ed affidabile rispetto al collegamento con autobus? (forse non ci hanno pensato! Oppure per qualche misterioso sistema di appalti questa genialata non era possibile?).
Dulcis in fundo: come mai gli utenti, dopo aver pagato regolare biglietto, sfidato microbi e sporcizia che regnano in ogni dove su carrozze lercie che più lercie non si può, sfidato i rigori invernali su altre carrozze che dell'impianto di riscaldamento hanno solo uno sbiadito ricordo, rinunciato a sedersi perché spesso i posti a sedere si trasformano in bivacchi ad esclusivo uso delle pendolari del sesso che al mattino tornano dal "turno" di notte, si vedono ogni tanto "sequestrare" dalle Ferrovie e il più delle volte non riescono nemmeno a sapere cosa sia successo.
Forse sarebbe ora di impiegare nei posti di responsabilità persone veramente capaci prima che le ferrovie (ma non solo queste) oltre a "smarrire" i pullman per le strade perdano anche gli utenti per la strada.

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