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Data di pubblicazione:08/08/2003
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Elogio alla fiera lentezza del treno Nizza-Cuneo: il viaggio raccontato sul quotidiano francese LE MONDE da un inviato
Testo dell’articolo:«Non ha senso una città come questa senza turisti», così si esprime a proposito di Cuneo la giornalista Marie-Amal Bizalion in conclusione di un lungo reportage a tutta pagina comparso sul prestigioso quotidiano Le Monde il 31 luglio. L’autrice arriva in treno nel capoluogo della Granda dopo un lungo viaggio sulla ferrovia Cuneo-Nizza, la cui descrizione è titolata dal quotidiano francese, addirittura in prima pagina: «Ode alla lentezza del piccolo treno». In effetti la comitiva è stata costretta a trasbordare su un autobus da Breil a Tenda e poi ad aspettare il treno in ritardo. Ma tutto ciò viene volto in positivo: un viaggio lento, in controtendenza alla frenesia dei giorni nostri, con maggiore possibilità di gustare il paesaggio e gli arditi passaggi di quel gioiello di ingegneria che è la ferrovia ricostruita 24 anni fa. La signora risulta a tal punto conquistata dal viaggio e incuriosita dalla città di Cuneo, che con il suo gruppo lascia partire il treno di ritorno per fermarsi ancora un po’. Le Monde ci aiuta a guardare a quella ferrovia con un’angolatura diversa da quella che spinge abitualmente noi cuneesi a rivendicare convogli sempre più veloci. Quella non sarà mai una linea per pendolari, che devono andare e tornare dal lavoro il più in fretta possibile. Va valorizzata come attrazione turistica in sé, il viaggio stesso diventa una meta, indipendentemente dai luoghi di partenza e d’arrivo. E un viaggio del genere non può essere una corsa alla Speedy Gonzales, deve avere la lentezza necessaria per assaporare i luoghi, come per gustare appieno la buona cucina bisogna mangiare con calma. Cioè lo «slow travel» quale ideale compagno dello «slow food», modi d’intendere la vita che sono inscritti nel Dna delle popolazioni nostrane e che ora, per fortuna, tornano di moda in tutta Europa. La signora Bizalion parla del bicchiere di barbera degustato al bar Bruno in via Roma. Due altri esercizi cuneesi sono citati, l’Osteria della Chiocciola per i tartufi e le specialità piemontesi e la salumeria Ariano per lo speck d’agnello affumicato, il prosciutto crudo, la pancetta, il vino aromatizzato e il formaggio di latte crudo. Dei due locali riporta anche indirizzo e numero di telefono, solo che, quando si dice la sfiga, quello di Ariano è sbagliato e, colmo della scalogna, al suo posto compare il numero del Ser.T., il Servizio Tossicodipendenze dell’Asl. Così, mentre alla Chiocciola sono già arrivate due tavolate di francesi con la pagina di Le Monde alla mano, finora è il Ser.T. a essere raggiunto da telefonate di chi vuole ordinare i saucissons.

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