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Data di pubblicazione:14/09/2003
Fonte:CuneoNotizie.com
Titolo dell’articolo:RIAPRE LA LINEA FERROVIARIA ALBA - BRA
Testo dell’articolo:Dopo un anno di servizio sostitutivo con autopullman, torna a funzionare regolarmente dal prossimo 6 ottobre la linea ferroviaria Alba-Bra, chiusa dall’11 ottobre 2002 per i problemi di fessurazioni e infiltrazioni in una galleria tra Pocapaglia e Santa Vittoria d’Alba. L’annuncio della riapertura dopo i lavori di consolidamento è stata data dalla direzione compartimentale del Piemonte di Rfi, Rete ferroviaria Italiana.
Il tratto ferroviario avrebbe già dovuto essere ripristinato entro lo scorso luglio, ma lo slittamento è stato dovuto - secondo quanto dichiarato dai vertici di Rfi - da imprevisti lavori che hanno allungato i tempi di consegna da parte della società che aveva ricevuto l’appalto e che doveva riportare alle normali condizioni di sicurezza la galleria «Fey», lunga 480 metri e risalente al 1885. I lavori stanno adesso per concludersi e quindi, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, la riapertura non dovrebbe subire intoppi. Le opere realizzate all’interno del tunnel sono costate un milione di euro.
La linea Cavallermaggiore-Nizza Monferrato, che tocca le città di Alba e Bra, non è ancora elettrificata, come più volte promesso dalle Ferrovie per poter soddisfare l’intenso traffico di passeggeri e di merci. I convogli sono alimentati a gasolio; inoltre in molti tratti la linea è a binario unico. Spesso lavori di manutenzione delle gallerie richiedono, come in questo caso, l’interruzione del servizio e l’utilizzo di pullman sostitutivi, fatto questo che comporta notevoli disagi soprattutto per i pendolari.
Intanto si apprende che anche sulla linea ferroviaria Cuneo-Mondovì, chiusa dall’ottobre 1996 in seguito al crollo del ponte sul torrente Gesso alla periferia del capoluogo e che doveva riaprire ad inizio settembre, i lavori hanno subito uno stop e termineranno entro dicembre 2003. Anche in questo caso si spera che non intervengano ulteriori sorprese, poiché da ormai sette anni la linea ferroviaria è utilizzata con servizio sostitutivo e questo comporta il passaggio nei piazzali delle stazioni, di solito all’interno dei paesi, dei grandi torpedoni stipati di persone, in prevalenza pendolari, con inevitabili ritardi e tempi morti.

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