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Data di pubblicazione:14/01/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Pendolari in rivolta contro Memorario sulla Cuneo-Torino
Testo dell’articolo:Cuneo-Torino: storia di treni che «prima c’erano e ora non ci sono più». Lo dicono i pendolari, costretti ogni giorno a fare i conti con convogli più lenti, carrozze fredde, disagi. «Prima c’era un diretto alle 9,28 – spiegano, orario di Trenitalia alla mano -, quello successivo era alle 11,41. Adesso, dopo l’entrata in vigore del Memorario, dalle 8,35 alle 12,03, non c’è un treno che colleghi direttamente il capoluogo di provincia a quello regionale». Ore 15,20 di ieri. La linea è quella, scompartimenti pieni. «Prendo il treno tutti i giorni da Centallo a Torino - dice Claudia Gallo Balma, impiegata in una società informatica – e quello che è successo nell’ultimo periodo è assurdo e vergognoso: coincidenze che non ci sono, tempi di percorrenza drasticamente aumentati e disagi continui sono ormai all’ordine del giorno. A Centallo, inoltre, impieghiamo dieci minuti per uscire dalla stazione da quando, per motivi di sicurezza, è stato attivato il semaforo per i pedoni». «L’utenza – spiega Claudio Pantaleo, impiegato cuneese, lavoratore pendolare da vent’anni - chiedeva il rispetto degli orari e il miglioramento della qualità del servizio. Entrambe le cose non ci sono state. Senza verificare le esigenze di chi viaggia, sono stati sconvolti gli orari con l’allungamento tempi medi di percorrenza da dieci minuti a un quarto d’ora per tratta. In alcuni casi, addirittura, come da Fossano a Cuneo, manca la coincidenza. E’ così sulla tratta delle 15,35 da Porta Nuova, che arriva alle 16,31 a Fossano, poi bisogna attendere fino alle 17,07; stesso discorso per il treno delle 17,05 da Torino: a Fossano alle 18,02 occorre aspettare nientemeno che il convoglio successivo che parte alle 17,25 dal capoluogo regionale». Tutti denunciano gravi disagi operai, impiegati, liberi professionisti di Fossano, Centallo, Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Limone. «Trenitalia tratta Cuneo come se non fosse un capoluogo di provincia», dicono gli utenti. «A Cuneo il diretto parte dal binario 6 – conferma Giuseppina La Medica, odontotecnica di Cuneo – che è il più lontano dall’ingresso della stazione e questo, insieme all’ascensore che spesso non funziona, crea problemi con le valigie e agli anziani. Le carrozze sono sempre fredde, alcune volte chiuse perché guaste. Per il treno da Limone, due gocce di pioggia sono sufficienti a provocare un ritardo. Per i disagi del Memorario molta gente ha dovuto cambiare orario di lavoro. Non è possibile sconvolgere tutto dopo anni di immobilità».

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