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Data di pubblicazione:29/01/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Memorario più scioperi I pendolari esasperati
Ieri soppressi l’80 per cento dei convogli. Nuova raccolta di firme sulla Cuneo-Torino contro la riorganizzazione delle partenze
Testo dell’articolo:SALUZZO - «Stazione di Cuneo: il diretto per Torino delle 14,03 è stato soppresso». L’avviso, pochi minuti prima delle 14, preannuncia nuovi disagi per chi viaggia su rotaia. Macchinisti e capitreno protestano contro il Memorario, come i pendolari. Per loro, però, suona come una beffa. Alle biglietterie tante domande, nessuna risposta. «Si rivolga al servizio informazioni, 892021» (numero a pagamento), ripete ai viaggiatori chi sta dietro lo sportello. «Chiediamo scusa agli utenti che sono rimasti a piedi – spiega Luca Bosio, segretario dei trasporti Cisl Cuneo -, ma la protesta era anche per loro. L’azienda vuole ridurre il personale su ogni convoglio a un macchinista e un capotreno, e questo non farebbe altro che peggiorare ulteriormente il servizio». La richiesta è un tavolo di concertazione anche a livello locale, con le istituzioni, Provincia e Comuni per migliorare il Memorario, sia per qualità che per numero di treni. Alle 16 di ieri, le partenze soppresse erano 309 in tutta la regione. «Quasi l’80 per cento dei convogli è rimasto fermo – dice Alex Vercellone della Cisl provinciale, che ha proclamato lo sciopero insieme a Sma Confsal e Ugl Ferrovie -. Anche a Cuneo, dalle 14 alle 17, viaggiare è stato quasi impossibile». I pendolari della linea Cuneo-Torino hanno avviato una raccolta firme. La petizione circola di carrozza in carrozza e presto verrà inviata a Trenitalia. Contro «la bassa qualità del servizio e l’inadeguatezza del materiale rotabile», hanno presentato un’interrogazione in Regione anche i diesse Lido Riba, Giuliana Manica, Pietro Marcenaro, Rocchino Muliere, Roberto Placido, Angelino Raggio, Wilmer, Ronzani e Marisa Suino. «Con il Memorario – scrivono i consiglieri del Centrosinistra - sono stati soppressi treni in fasce orarie ad alta frequenza». Dal Monregalese, al Saluzzese, al territorio di Alba-Bra, il nuovo orario continua a collezionare bocciature, soprattutto per la mancanza di coordinamento del “cadenzamento” ferroviario con gli orari scolastici, universitari e aziendali. Dito puntato contro carenze organizzative e strutturali: il 70% del materiale utilizzato in Piemonte sarebbe inadeguato. «Quotidianamente – concludono i diessini -, in Piemonte, mancano da 80 a 200 ferrovieri tra macchinisti e capitreno e circa il 40% degli addetti alla manutenzione».

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