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Data di pubblicazione:30/01/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Il racconto di un senatore e di un consigliere regionale
Testo dell’articolo:Il primo episodio è accaduto sabato 24 gennaio sul treno Torino-Arma di Taggia con partenza da Torino alle 8,35 sul quale c’era il senatore Guido Brignone: «Tale treno è sempre affollato di viaggiatori diretti a Limone e alle località della Riviera di Ponente per il fine settimana. Sebbene fosse prevedibile un ulteriore eccezionale incremento di viaggiatori dovuto ad importanti manifestazioni in Riviera, il treno era costituito da due sole automotrici, del tutto insufficienti come numero di posti. Ad ogni fermata si accumulavano ritardi, poiché la ressa era tale che risultava quasi impossibile salire o scendere dalla parte del convoglio. Tra le stazioni di Carmagnola e Fossano diversi viaggiatori non sono riusciti a salire, mentre altri, munitisi del biglietto di prima classe nella speranza di trovare posto, hanno trovato sistemazione soltanto nel passaggio tra le due vetture e nel locale adibito a bagagli, ovviamente al freddo». Il secondo episodio è raccontato dal consigliere regionale Claudio Dutto e si è verificato domenica 25. «All’incirca alle ore 6,45 del mattino di fronte alla biglietteria di Cuneo vi era una ressa di persone in coda per acquistare i biglietti, al punto che la coda stessa iniziava dalle porte di ingresso in stazione. Vi era un solo sportello della biglietteria aperto, ove l’unico addetto, pur prodigandosi per quanto possibile, non era in grado di servire un numero tale di clientela. Aggiungo che la biglietteria automatica non era in funzione. Molte delle persone in coda rinunciavano così all’acquisto del biglietto abbandonando la stazione alquanto contrariati, decidendo di servirsi di altri mezzi di trasporto (auto), o di rinunciare al viaggio programmato. Ironia della sorte: i treni in partenza per Arma di Taggia alle 7,04 e Torino alle 7,05 partivano in perfetto orario lasciando a terra una comitiva, oltre a parecchi altri viaggiatori che erano riusciti dopo la lunga coda ad acquistare il biglietto pochi minuti prima, ma non a raggiungere il treno in tempo per la partenza. Sarebbe bastato ritardare la partenza dei due treni di pochi minuti per «imbarcare» almeno una cinquantina di viaggiatori (che sono rimasti a terra); il ritardo in partenza sarebbe stato facilmente recuperabile, grazie agli orari impostati in modo molto largo».

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