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Data di pubblicazione:05/02/2004
Fonte:PMNet
Titolo dell’articolo:Memorario, non piaci a nessuno!
Testo dell’articolo:Si moltiplicano le lamentele e le richieste di sospensione del nuovo orario ferroviario denominato Memorario. Inviso ormai a quasi tutti i viaggiatori e operatori del trasporto, continua ad essere oggetto di pesanti contestazioni.
Circa il Memorario l'onorevole Agostino Ghiglia presentava al Ministro dei Trasporti Lunardi le sue osservazioni già in data 24 novembre 2003 ribadendo che, in quel caso, le sue perplessità riguardavano l'effettiva agibilità dei pendolari a questo orario nel comparto valsusino. Tuttavia le proteste e perplessità erano solo all'inizio, infatti a pochi giorni dalla sua entrata in vigore, i suoi effetti si facevano già sentire sulla linea Cuneo-Mondovì dove a celerità dei convogli non corrispondeva un servizio adeguato (si legga: alcune stazioni intermedie abolite: nello specifico fermava solo a Beinette, Pianfei e Rocca de Baldi). Senza contare le proteste per la fermata non concessa a Margarita.
Nella zona di Saluzzo il "Memorario" ha deluso tanto quanto e, grottescamente, i treni partivano in anticipo con i conseguenti prevedibili disagi per i pendolari. Identica situazione a Bra, dove i pendolari lamentavano ritardi sulle coincidenze per Torino.
Anche i sindacati, specie la Cisl (argomento che riprenderemo in quest'articolo), hanno assunto un atteggiamento estremamente critico nei confronti di questa iniziativa, denunciando come non si sia assolutamente tenuto conto dei bisogni dell'utenza che non è stata minimamente consultata.
Il fenomeno ha rapidamente coinvolto il mondo politico piemontese che ha dato vita a numerose interrogazioni presentate al Consiglio Regionale del Piemonte: il consigliere Giovanni Tapparo (sospensione del progetto Memorario - Piemonte in movimento), E. Costa, Toselli, Marengo (disfunzioni "Memorario" e nuove misure d'intervento), Tomatis, Angeleri, R. Costa, Scanderebech, Dutto (revoca o modifica del nuovo orarario ferroviario), solo per citarne alcune.
In quasi tutte queste mozioni si evidenzia come la situazione crei disagi e ritardi che gravano pesantemente sulla vita di lavoratori e studenti che sono soggetti ad orari molto meno "allegri" di quelli attualmente osservati da Trenitalia. Si evince, inoltre, che l'area del torinese sia attualmente interessata da una notevole presenza di cantieri che interessano il sistema dei trasporti, primi fra tutti il potenziamento del nodo ferroviario i Torino e la costruzione della linea AV/AC Torino-Milano, che inevitabilmente comportano disagi e saturazione sulle linee attualmente esistenti.
La protesta ha raggiunto, in alcuni casi, minacce di soluzioni estreme come quella dei pendolari Braidesi che hanno prospettato l'idea di non pagare gli abbonamenti in massa (Cfr. PMnet, articolo in archivio). Un malessere che non poteva non interessare anche gli addetti ai lavori che sono a contatto ogni giorno con un utenza sempre più insoddisfatta; infatti, le Segreterie Regionali di CISL, SMA CONFSAL e UGL FERROVIE hanno proclamato uno sciopero del Personale di Macchina e di Scorta del Trasporto Regionale in Piemonte per il giorno 28 gennaio 2004.


Questo il comunicato stampa relativo allo sciopero:
"Le motivazioni che ci hanno spinto a questa prima azione di sciopero - dichiarano i responsabili delle Segreterie sindacali Regionali - sono legate alle seguenti motivazioni:
- turni del personale in vigore dal 14 dicembre;
- utilizzo ed assegnazione del personale ai servizi;
- servizi ad Agente Unico;
- carenza strutturale del personale;
- logistica (mense, dormitori e relativi tempi di percorrenza, locali in uso al personale, impianti e posti di sosta, camminamenti, ecc.);
- prove freno;

Tutto ciò influisce negativamente sulla qualità del servizio offerto, con possibilità di eventuali ricadute sul piano della sicurezza ferroviaria. Non ultimi i provvedimenti disciplinari nei confronti del personale, quali i licenziamenti dei quattro lavoratori legati alla trasmissione televisiva REPORT sul servizio ferroviario, andata in onda su RAI 3 nello scorso autunno.

Sotto l'aspetto più generale dei problemi alla base della vertenza, ci troviamo impegnati a fianco degli utenti e della collettività al fine di perseguire un reale sviluppo del trasporto ferroviario piemontese.
Abbiamo, in molteplici occasioni, denunciato le carenze qualitative e quantitative del trasporto ferroviario, abbiamo assistito ad un crescendo di proteste dei lavoratori del settore, dei comitati dei pendolari e delle Amministrazioni locali, in particolare dal 14 dicembre 2003, data di attivazione del nuovo orario dei treni."


"Adesso basta, - ribadiscono i sindacati di categoria, ed auspicano ad una coalizione sociale - uniamo le proteste dei lavoratori a quelle delle varie istituzioni od associazioni e chiediamo con forza un intervento della Regione Piemonte per dimostrare il suo reale interessamento sulle tematiche di riequilibrio del trasporto pubblico locale ed il potenziamento del trasporto ferroviario."

Insomma, cari viaggiatori, si prospettano ancora giorni di passione nel trasporto pubblico. Non possiamo, a questo punto, non ricordare le dichiarazioni rilasciate da William Casoni, Vicepresidente ed Assessore dei Trasporti della Regione Piemonte, in un suo incontro con la dirigenza delle ferrovie: "Sono loro che usufruiscono dei mezzi - ha incalzato Casoni - e Trenitalia ha il dovere di rispondere alle loro richieste, ovviamente se queste sono sensate. Bisogna valutare attentamente queste ultime e quindi avviare uno sportello aperto ai cittadini ... "Io e alcuni collaboratori presidieremo i treni: - annuncia Casoni - Adesso basta con le polemiche: ci sono cose che funzionano e altre che invece non funzionano affatto. Bisogna cambiarle e fare in modo che l'esercizio ferroviario si svolga in modo regolare.

Il recente incontro con i vertici di Trenitalia - concludeva Casoni - è stato soddisfacente, ma ora devono seguire i fatti... Le richieste - ha detto - devono essere il più possibile precise: occorre indicare quali sono i convogli, le tratte e i problemi riscontrati. Soltanto il possesso di tutti questi elementi permette di individuare con chiarezza che cosa deve essere modificato. A quel punto, dopo opportune verifiche, tocca a Trenitalia cambiare il Memorario senza esitazioni. Diversamente non basta lamentarsi tanto per farlo".

Il vicepresidente della Regione piemonte ha inoltre dichiarato che dalla prossima settimana viaggerà su vari treni regionali per controllare la situazione e verificare di persona l'entità dei disservizi. Noi ci auguriamo caldamente che non si annunci il suo arrivo in pompa magna. Un controllo ha senso solo se inaspettato ed effettuato con molta discrezione. Ci auguriamo, inoltre, che non si rilevi solo l'esasperazione di alcuni ferrovieri come motivazione dei disservizi, infatti con questo Memorario non sono solo le ruote dei treni a girare....

Un altro appunto ci sia concesso: i manifesti della Regione Piemonte con lo slogan "Stress da traffico? Prendi il bus e ti passa, Trasporto pubblico: costa meno, è più sicuro e migliora la vita." ci appaiono, sebbene animati dalle migliori intenzioni, degni della serie televisiva "Ai confini della realtà" visto che non si specifica affatto se si tratta di traffico ferroviario o meno.

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