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Data di pubblicazione:25/02/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Lettere
Testo dell’articolo:Pubblichiamo un intervento di Giancarlo Ferrero, cuneese, che ogni giorno utilizza il treno per recarsi al lavoro a Torino

PROTESTE e lamentele dei passeggeri non incidono lo zoccolo duro della sordità, indifferenza ed incapacità dei responsabili di Trenitalia. Le nuove società private in cui si sono trasformate, moltiplicandosi e deresponsabilizzandosi, le Ferrovie dello Stato portano acqua al mulino del «pubblico». Le cose sono ben lungi dall'essere migliorate e semplificate rispetto al passato, anzi le competenze si sono diversificate e disperse in tanti rivoli oscuri. Quel treno del primo mattino in perfetto orario in ossequioso omaggio ad assessore e giornalisti ha provocato commenti che hanno ferito le pur abituate orecchie dei viaggiatori. La realtà, anonima e quotidiana, è un po' diversa, soprattutto nel tardo pomeriggio. Il 23 c.m. il treno delle 19.05 Torino-Ceva è partito con circa 10 minuti di ritardo, lasciando nella «suspence» del silenzio più rigoroso i viaggiatori. Molto più ligio al rispetto dell'orario il treno «navetta» Fossano-Cuneo è partito alle 20.07 lasciando avvolti nel temperante gelo vespertino gli stupiti utenti. Ad una improvvisa e temeraria richiesta di spiegazioni da parte di un crepuscolare, educato studente del Politecnico è stato risposto «lei faccia il suo lavoro e lasci a noi (c.d. ferrovieri) il nostro». Un lavoro così «ben eseguito» da impiegare più di due ore per concludere un percorso di circa 80 Km. Capita di frequente che i convogli siano freddi o poco riscaldati (per compensare il rincaro dei biglietti!!). Quasi sempre due o tre porte sono inagibili. La pulizia è mantenuta a livelli così bassi che rendono splendente anche una catapecchia. Le informazioni, saltuarie e non sempre comprensibili, rispondono ad evidenti esigenze di risparmio vocale. I posti a sedere sono pochi e stretti. Cosa fare? Unire le forze e far convergere senza esitazione le proteste agli organi politici ed ai giornali, nei casi più gravi (costituenti illeciti penali) alla Procura della Repubblica, attivare il movimento dei consumatori, chiedere l'intervento fattivo dei politici locali. Va ricordato che con l'acquisto del biglietto o dell'abbonamento si stipula un contratto di trasporto che, come tutti i contratti, comporta obblighi da parte dei due contraenti con conseguenti responsabilità perseguibili giurisdizionalmente in caso di inadempienza. E' possibile rivolgersi collettivamente, per ridurre al minimo le spese legali, ai giudici di pace chiedendo rimborso e risarcimento. [FIRMA]Giancarlo Ferrero
Avvocato distrettuale dello Stato

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