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Data di pubblicazione:05/03/2004
Fonte:Il Monferrato
Titolo dell’articolo:Casale-Asti: aboliamo la ferrovia e allarghiamo la strada
Testo dell’articolo:Su «Il Monferrato» del 27/02, il signor Carlo Alberto Morati interviene a favore di un rilancio ferroviario nel Monferrato. Ce ne rallegriamo noi ambientalisti che, sul piano nazionale, da almeno 40 anni, sosteniamo con profonda convinzione che per
motivi di sicurezza e di rispetto ambientale sia necessario ridurre il più possibile il traffico stradale pesante, sostituendolo, ovunque sia possibile, col trasporto ferroviario. Ma purtroppo il principio dello sfruttamento esasperato del trasporto stradale ha pesantemente prevalso!
Oggi, per la nostra area, realisticamente dobbiamo prendere atto che le Ferrovie hanno accentrato ad Alessandria la maggioranza del traffico merci, con la recente costruzione di un vasto scalo di smistamento, ad alto livello tecnologico ed organizzativo.
A questo punto è difficile pensare che le merci possano esser fatte transitare su di una Casale-Asti che è stata ufficialmente disabilitata e declassata abbandonando anche ogni ipotesi di elettrificazione e raddoppio dei binari e di razionalizzazione del tracciato... anche per il servizio passeggeri è da abbandonare ogni illusione di un itinerario diretto per Cuneo o per la Francia! Nella nostra zona, l’unica ipotesi da seguire è quella del raddoppio della linea elettrificata Chivasso-Casale-Valenza, raggiungendo Asti attraverso Alessandria.
Per la nostra gente dei paesi collinari sono realisticamente possibili soluzioni locali favorevoli con servizi di autobus leggeri che hanno anche il vantaggio di arrivare agli abitati al culmine delle colline. Ed abolendo quindi il «ramo secco» ferroviario, ormai desueto, si otterrebbe l’eliminazione di fastidiosi passaggi a livello, si avrebbe un risparmio sicuro di gestione e si otterrebbe spazio prezioso per una auspicabile ristrutturazione della strada regionale 457 Casale-Asti che, in vari tratti, potrebbe avere anche un agevole miglioramento di percorso, con spesa notevolmente più contenuta rispetto a qualsiasi progetto di una nuova superstrada, fuori da ogni logica di rapporto costi/benefici, come ricordato dall’amico Giorgio Belletti di Ozzano in un chiaro intervento sullo stesso numero de «Il Monferrato».
Noi oggi abbiamo motivo di ritenere che l’Amministrazione Provinciale di Alessandria interpellerà su tale prospettiva il Compartimento Ferroviario Regionale.

Secondo Guaschino
Legambiente

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