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Data di pubblicazione:11/03/2004
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:S. Damiano e Villanova perderanno i ferrovieri
Ridimensionamento delle stazioni che verrebbero automatizzate L’azienda: «E’ un processo che garantisce più sicurezza a chi viaggia» Il sindacato: «Ne risentirebbe la qualità del servizio ai cittadini»
Testo dell’articolo:SAN DAMIANO - Nel sindacato non desta preoccupazione solo il destino della stazione di San Damiano che, secondo un piano di «Rete ferroviaria italiana», proprietaria delle linee, delle stazioni e di tutte le strumentazioni e apparecchiature di sicurezza, potrebbe venire spogliata del personale, diventando una semplice fermata; anche quella torinese di Pessione rischierebbe identica sorte; si teme anche il ridimensionamento di Villanova. Tutte e tre si trovano sulla linea Torino-Alessandria-Genova. Interessate dal Piano pure le stazioni di Solero (Alessandria) e Cambiano (Torino). Il progetto è stato presentato alle segreterie regionali del sindacato ed ora è in discussione. Non sarà una trattativa facile. Di mezzo c’è l’automazione delle stazioni in questione che renderebbe inutile la presenza umana: «Non abbiamo mai licenziato nessuno, a meno che non sia stato sorpreso a rubare - afferma il dottor Elia del servizio relazioni esterne, compartimento di Torino - Il personale verrebbe spostato da queste in altre stazioni dove c’è bisogno. Non solo: l’automazione significa sicurezza per chi viaggia e lavora». Le tre stazioni sono già parzialmente automatizzate: di notte non c’è nessuno ed un segnale regola lo scorrimento dei treni. «Stiamo parlando di una direttrice ferroviaria importantissima - commenta Walter Artuffo della Filt-Cgil - non di una tratta secondaria e di stazioni che servono ogni giorno decine di studenti e pendolari che si spostano verso Asti e Torino. Villanova, per esempio, è un nodo fondamentale: basti pensare alle aziende e quindi al trasporto di merci e persone. Il Piemonte ospiterà le Olimpiadi del 2006 eppure di tagli si parla solo in questa regione».
Il sindacato non guarda solo ai posti di lavoro (calcola che siano interessati complessivamente una ventina di ferrovieri circa), ma anche alla qualità del servizio: «Giustamente gli utenti - continua Artuffo - desiderano essere informati, avere biglietterie comode, ma come sarà possibile se nelle stazioni non resterà più nessuno? Il fattore umano è inoltre importantissimo nel caso un treno si blocchi: una presenza in loco consente interventi decisamente più rapidi». La trattativa tra Ferrovie e sindacato è appena all’inizio; le organizzazioni di categoria hanno già posto alcuni veti e «paletti», le Ferrovie sostengono che il processo di automazione progredisce continuamente. Un nuovo incontro tra le parti potrebbe venire convocato per la prossima settimana.

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