<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:19/03/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:LA PROCURA DI NIZZA ACCUSA LE FERROVIE FRANCESI: «La linea del Tenda non era sicura»
Testo dell’articolo:NIZZA - «Negligenze, imprudenze, mancanze verso gli obblighi di sicurezza». Nell’Europa unita delle comunicazioni e dei trasporti, le ferrovie francesi sono sotto accusa, trascinate in tribunale dal procuratore di Nizza, per aver consentito che per due anni la linea internazionale della Valle Roja, tra la Riviera e il Piemonte, fosse operativa con altissimo rischio per i passeggeri. Rischio che si è trasformato in tragedia l’anno scorso quando due convogli si sono scontrati in galleria. Uno schianto terribile nel quale hanno perso la vita un macchinista e un capotreno italiani, Giuseppe Bessone, 52 anni, di Mondovì, e Attilio Bandiera, 34 anni di Ventimiglia. E’ stata la procura di Nizza a iscrivere come imputati nel processo per omicidio e lesioni colpose nei confronti di decine di viaggiatori rimasti feriti, anche i vertici della Sncf, la sotrica Societè National de Chemin de Fer: «E’ incontestabile - ha scritto il giudice nell’atto di rinvio a giudizio - che sia stato commesso un reato scaturito da negligenze e imprudenze che hanno interessato più livelli gerarchici». Parole dure in vista di un processo che si annuncia particolarmente acceso soprattutto per la presenza delle parti civili in causa. Se da una parte il capostazione di Breil sur Roja, piccola stazioncina a cavallo delle Alpi Marittime, aveva ammesso immediatamente di «essersi dimenticato del convoglio francese che correva verso quello italiano» (sulla linea erano in corso dei lavori e riceveva continue chiamate al telefono), dall’altra una perizia disposta dalla magistratura francese ha dismostrato come da oltre due anni una delle apparecchiature del sistema di sicurezza era fuori servizio. I tecnici hanno addirittura definito «fantasioso» il suo funzionamento al punto che il personale la considerava del tutto inaffidabile. E se quella apparecchiatura fosse stata connessa al sistema, avrebbe evitato lo schianto. Lo scontro è avvenuto tra le stazione di Breil e San Dalmazzo di Tenda, con il convoglio francese che procedeva a 20 km/h (il conducente aveva capito che qualcosa non funzionava e aveva rallentato) e quello italiano che ignaro dell’imminente tragedia toccava i 70 km/h. Ma non finisce qui perché i problemi di quel tassello mancante nel dispositivo di sicurezza erano stati segnalati almeno una decina di volte a chi di dovere ma sia la ditta responsabile della manutenzione sia l’azienda che gestisce quel tratto avevano fatto orecchie da mercante. Per lunghi mesi la linea turistica che collega la Riviera e la Costa Azzurra con il Basso Piemonte e Torino è stata una bomba ad orologeria. Due vittime e decine di feriti che chiedono giustizia, con la procura di Nizza che senza timori ha chiamato in causa, di fronte alle sue responsabilità, l’ente di Stato per le ferrovie.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it