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Data di pubblicazione:15/04/2004
Fonte:L'Eco del Chisone
Titolo dell’articolo:Tutti in piazza per il tram-treno
Testo dell’articolo:
Secondo Foietta l'intransigenza regionale imporrà azioni clamorose
Mentre il ponte stradale aprirà il 25 aprile (con via Saluzzo chiusa dal 15 al 24) va evitato, su quello ferroviario, un inutile convoglio tradizionale


«Tenga conto che il progetto preliminare ipotizzava, in varie tranche, tre mesi di chiusura» sottolinea l'arch. Paolo Foietta responsabile, per la Provincia, del nuovo ponte sul Chisone. Come dire: non smoccolate se dal 15 al 24 aprile chiuderemo via Saluzzo. Ne varrà la pena dato che, dal 25, «sarà accessibile alle auto la corsia stradale (il collaudo statico è previsto per il 16) con alcuni mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma».
Quei dieci giorni li utilizzeranno per raccordare l'opera con la viabilità esistente completando anche la rotonda, oggi parzialmente disegnata, che smisterà il traffico verso la Val Pellice ed il Saluzzese.
Daremo addio al guado, dunque, «che sarà demolito subito dopo anche per togliere di mezzo un ostacolo al defluire delle acque in caso di piena». Meglio prevenire: se il cantiere ha fruito di una situazione meteo favorevole fin dall'inizio (ovvero dal 27 settembre 2002 quando l'impresa Liss entrò in azione) non è detto che la buona stella continui a brillare… Non solo fortuna, però: «La ditta ha operato benissimo - puntualizza - ed altrettanto ha fatto il giovane ing. Petruzzi, direttore dei lavori molto attento e presente».
Ponte aperto, dunque, premettendo che le rifiniture verranno dopo: percorreremo infatti una strada ancora priva di corsia ciclabile. Quello spazio è infatti considerato operativamente funzionale alla realizzazione dell'impalcato ferroviario «che contiamo di ultimare a settembre».

Dopo di che le Fs ripristineranno la linea per renderla pronta, entro dicembre, a ricevere il treno.
E qui apriamo un capitolo dolente. Per la Regione il discorso è chiuso: sulla Pinerolo-Torre transiterà un convoglio tradizionale. Ne è talmente convinta che rifugge ogni invito al dialogo, neanche il "tram-treno" esprimesse l'estemporanea pensata di quattro eccentrici che nuotano contro corrente. L'opinione della Provincia, delle Comunità montane e dei Comuni di Pinerolo, Bricherasio, Bibiana, Luserna S. Giovanni, Torre Pellice, Prarostino, S. Pietro Val Lemina, S. Secondo e Cumiana (elenchiamo gli enti che hanno firmato la lettera recentemente inviata al presidente Ghigo) per l'ineffabile assessore Casoni non merita il mimimo riscontro.
"Chissenefrega" dell'impatto dei passaggi a livello su Pinerolo, che la soluzione tramviaria renderebbe, se non altro, tollerabile, sostituendoli con impianti semaforici, della possibilità di «prevedere (citiamo alcuni stralci del documento) nuove fermate anche interne alla città» ed altre al servizio «di alcune aree di inurbamento lungo la tratta, favorendo la mobilità» ed «un miglioramento complessivo del servizio e dell'ambiente per la Val Pellice».
Come andrà a finire è fin troppo chiaro, secondo Foietta: «Si renderanno presto conto che non può funzionare, la Regione sovvenzionerà per un po' treni che viaggeranno vuoti, ed annuncerà, infine, la soppressione della linea».
Gli enti locali non rinunciano ad inseguire «un incontro congiunto ed urgente per esaminare la situazione e definire un collegamento in grado di abbinare alla funzionalità del servizio ferroviario la flessibilità di quello tramviario» magari promuovendo «un diverso regime gestionale» che la Rfi, Spa del gruppo Fs che progetta, costruisce e gestisce le infrastrutture, vedrebbe, a quanto pare, di buon occhio, ma il tempo stringe.
Dunque se Casoni persevererà nel mostrarsi sordo e muto l'ultima spiaggia, «temo, sarà scendere in piazza - annuncia Foietta - organizzando azioni clamorose». Giocando duro, forse, riusciremo a sturargli le orecchie.

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