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Data di pubblicazione:07/06/2004
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:È STATO PRESENTATO LO STUDIO DI COMUNE E PROVINCIA PER UTILIZZARE LE TRATTE FERROVIARIE
Testo dell’articolo:ASTI - L’idea è affascinante: utilizzare le linee ferroviarie secondarie che convergono su Asti come «metrotranvia». Ovvero trasportare pendolari nel capoluogo e da questo ai paesi della provincia, in modo da sgravare il centro di parte del traffico automobilistico che congestiona strade e parcheggi. Esemplare la tabella accanto che riassume il numero di veicoli che ogni giorno affluiscono dalle principali direttrici. Un progetto di fattibilità è stato presentato ieri dagli assesori Ebarnabo e Brignolo e dal progettista Giovanni Currado; è il frutto della collaborazione tra Provincia e Comune attraverso l’Ufficio unico per il trasporto locale voluto dai due enti. Lo studio verrà presentato alla Regione, a Trenitalia proprietaria del materiale rotabile e ad «Rfi» che detiene la proprietà delle linee ferroviarie. «Trenitalia si è già detta interessata - ha precisato Brignolo - ma ha espresso cautela sui costi di gestione che sono indubbiamente alti». Sulle tratte ferroviarie che giungono ad Asti e che dal capoluogo ripartono, vi sono ben 40 stazioni, nella quasi totalità impresenziate. Le linee delle corriere dirette verso Asti sono invece 22, con 365 fermate. Il trasporto su gomma funziona tutto l’anno, quello lungo i cosiddeti «rami secchi» si interrompe d’estate. Si tratta di recuperare le stazioni, dotarle di parcheggi per auto e bici, favorire il trasporto con bus alle stazioni più vicine, potenziando il servizio e studiando nuovi orari per le coincidenze. Dalle stazioni sarà possibile servirsi del treno, utilizzando abbonamenti treno più bus, per raggiungere la città dove verranno realizzate, in punti diversi (l’elenco è al fondo della pagina), quindici fermate urbane, a distanza minima di 400 metri e massima di un chilometro una dall’altra. Si ipotizza un treno all’ora, ma la speranza è di far viaggiare un convoglio ogni 30 minuti. La previsione è di 20 mila transiti di passeggeri dalle 5 del mattino alla mezzanotte di ogni giorno, su materiale rotabile completamente rinnovato: «Non più le vecchie ‘’littorine’’ - ha detto Ebarnabo - ma mezzi moderni, confortevoli, con aria condizionata». Lo studio prevede anche un collegamento con il nuovo ospedale del Fontanino, utilizzando la linea Asti-Chivasso, ma solo in una fase successiva, causa la complessità e i costi del nuovo tracciato: si rende infatti necessaria, tra l’altro, la realizzazione di un tunnel. In futuro si pensa addirittura di far «entrare» una linea tranviaria nel centro di Asti, lungo l’asse Est-Ovest.


LE 15 STAZIONI: ecco le linee e le fermate

Sono quindici le fermate urbane previste dal progetto di Comune e Provincia nel progetto di «metrotranvia». Eccole: corso Casale, Dogana, corso Alessandria, San Fedele sulla Asti-Chivasso. Tanaro, Torrazzo, corso Venezia (linea Asti-Acqui). Boana, orti (zona Tanaro), corso Alba, Dopolavoro ferroviario sulla Asti-Castagnole Lanze; cimitero, corso Torino, Dopolavoro ferroviario lungo la tratta Asti-Chivasso, Valterza sulla Asti-Alessandria. Ovviamente va considerata anche la stazione ferroviaria principale.

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