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Data di pubblicazione:22/06/2004
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Pont Canavese: dopo quattro anni torna la «littorina». Ricostruito il ponte sull’Orco
Testo dell’articolo:Via ai collaudi del collegamento ferroviario Cuorgnè-Pont, ormai pronto a tornare in servizio dopo quattro anni di stop. Durante l'alluvione dell'ottobre 2000, la piena del torrente Orco aveva distrutto il ponte della ferrovia: da allora nessun treno è mai più passato da lì. La prima «littorina» che ha fatto il suo ritorno a Pont è stata, nei giorni scorsi una locomotrice di prova utilizzata dai tecnici e dagli ispettori del Gruppo Trasporti Torinese, della Regione e del ministero ai Trasporti per verificare la stabilità del viadotto completamente ricostruito. «Se arriverà l'ok dei tecnici la tratta potrà essere riaperta già fra poche settimane», spiegano dalla Gtt. Il collaudo ha riguardato non soltanto la portata del ponte, ma anche la sicurezza dei quasi 6 chilometri di ferrovia, radicalmente rinnovati: sono stati sostituiti tutti i binari da Cuorgnè a Pont, in più è arrivato un nuovo impianto di protezione per i nove passaggi a livello che dividono le due stazioni ferroviarie. Per evitare incidenti, il funzionamento delle barriere d'ora in poi sarà automatizzato e comandato a distanza dai treni. La lunga attesa dei pendolari, dunque, è quasi finita: dall'autunno di quattro anni fa sono stati costretti a servirsi soltanto degli autobus messi a disposizione della Gtt: «Il ritorno dei treni significa un potenziamento del servizio, visto che i pullman non verranno soppressi», spiegano dall'azienda. Questo, per soddisfare una domanda che nel giro di pochi anni è progressivamente cresciuta: dal 2000 sono almeno una cinquantina i nuovi utenti sulla tratta Rivarolo-Torino, molti dei quali provenienti da Cuorgnè e dalle valli Orco e Soana. Ma il graduale ritorno alla normalità è dipeso soprattutto dalle sorti del ponte che, è vero, è stato ricostruito dopo un solo anno di lavori, ma che ha potuto contare sui finanziamenti necessari (circa 4 milioni e mezzo di euro) soltanto nel 2002. «Da parte nostra abbiamo completato l'opera in tempi estremamente rapidi, il problema è stato iniziare: i fondi sono stati stanziati in ritardo», era, un mese fa, durante l'ultima fase dei lavori, il pensiero del presidente di Gtt, Giancarlo Guiati. Proprio due anni fa un altro ostacolo aveva però rischiato di prolungare l'attesa: un errore nei progetti (poi corretto in corsa) aveva bloccato la realizzazione del nuovo viadotto. Ma da allora, i cantieri non si sono fermati: l'estate scorsa gli operai del consorzio Cooperative di Bologna hanno ultimato la struttura del ponte, poi è iniziato il restyling a tutta la linea.
Il progetto del collegamento ferroviario sull'Orco è stato concepito su indicazione dell'allora Magistrato del Po per scongiurare danni provocati dalle piene: la novità riguarda un maggior numero di campate (cinque invece di tre) in seguito all'allargamento dell'alveo del fiume. «E sempre grazie ai fondi stanziati per la linea Cuorgnè-Pont - spiegano al Gruppo torinese trasporti - sono stati recuperati altri tratti secondari che erano stati danneggiati dall'alluvione».

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