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Data di pubblicazione:13/07/2004
Fonte:La Stampa edizioni liguri
Titolo dell’articolo:Liguria: treni fermi, la Regione chiede i danni
Testo dell’articolo:GENOVA - E’ ancora polemica sul Terzo Valico. Se il ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione aveva lanciato l’allarme sostenendo che gli stanziamenti erano bloccati in seguito alla procedura di infrazione aperta dalla Ue per la mancata concorrenza nell’appalto per i lavori, l’assessore regionale ai Trasporti Vittorio Adolfo, che è segretario regionale dell’Udc, lo stesso partito di Buttiglione, replica: «Forse il ministro non sapeva che il Cogif ha dato la disponibilità perchè oltre il 47% delle opere venga assegnato in gara d’appalto. La procedura di infrazione non sussiste». Nè ci sarebbero problemi, secondo Adolfo, sulle risorse per la copertura delle opere propedeutiche: con 319 milioni di euro a disposizione, il progetto definitivo sarà presentato entro fine anno al Cipe e l’apertura dei cantieri è possibile per la metà del 2005. E poi? «Il resto sarà una conseguenza, secondo un programma da 5 miliardi e mezzo. I passaggi sono da costruire. Si parte dalle fondamenta per arrivare al tetto. Noi abbiamo realizzato le fondamenta». Immediata la replica del diessino Graziano Mazzarello: «Sarebbe neglio che l’assessore regionale ai Trasporti lavorasse per fare in modo di superare la procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti del Terzo Valico e della Milano-Verona che sta bloccando i finanziamenti per tutte le opere della rete Transeuropean Network, piuttosto che spargere note di ottimismo a vuoto». L’ennesima puntata politica sul Terzo Valico è stata affrontata durante una conferenza stampa in cui l’assessore Adolfo ha fatto il punto sulla riforma del sistema porti, con gli emendamenti proposti in materia di nomine, confermando intanto quella di Cristoforo Canavese a Savona entro la settimana, e ha annunciato la richiesta danni a Trenitalia. «Il trasporto ferroviario regionale ha dimostrato ancora una volta inefficienza e superficialità - ha detto Adolfo - . Negli ultimi tre giorni sono state soppresse decine di treni, quasi un centinaio, senza che la decisione venisse preventivamente comunicata alla Regione». La soppressione dei convogli sarebbe stata decisa perchè le ruote delle carrozze sono risultate inadeguate ai binari in cosiddetto acciaio duro sistemati da Rfi, cioè sottoposte dall’attrito a un’usura molto superiore allo standard. Entro oggi i treni saranno ripristinati, come ha annunciato l’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Renon, ma il caos generato dalla scomparsa a sorpresa ha determinato l’invio ieri mattina di una comunicazione a Trenitalia nella quale si annuncia l’avvio della procedura di richiesta danni. «Ci riserviamo di approfondire la situazione per quantificare la cifra, sentendo anche l’utenza e le amministrazioni locali colpite dai disagi» ha aggiunto l’assessore, che già il mese scorso ha portato alla firma di giunta una delibera per una sanzione da 83 mila euro nei confronti di Trenitalia colpevole di non aver comunicato preventivamente una serie di variazioni di orario. In quanto alla situazione dei porti, è prevista per fine luglio la discussione in aula dell’emendamento proposto dalle Regioni, con la Liguria capofila: «Chiediamo - ribadisce l’assessore Adolfo - l’assonanza tra la legge e i compiti che oggi hanno le Regioni in materia di coordinamento e programmazione, sviluppo e pianificazione. Dappertutto sono in programma interventi che però interessano non solo gli scali marittimi, bensì l’intero territorio. Così deve essere il presidente della Regione a dare l’approvazione conclusiva ai progetti dell’Autorità portuale». E per quanto riguarda i presidenti delle A.P., «devono essere nominati dal ministero su proposta del presidente della Regione, che presenta una terna, una volta sentiti gli enti locali interessati. Su questa dizione si basa - ha detto Adolfo - l’approfondimento che vedrà entro il mese la versione definitiva della legge». E sugli aspetti finanziari, l’obiettivo resta quello di «riuscire a trattenere sul territorio risorse importanti che provengono dal porto, per adeguare il sistema infrastrutturale, altrimenti la situazione si
fa difficile». Ciascuna Regione dovrà discutere la ripartizione dei fondi in relazione al proprio introito.

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