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Data di pubblicazione: | 06/08/2004 | |
Fonte: | La Stampa edizione di Cuneo | |
Titolo dell’articolo: | Bra, ferrovie sott’accusa - L’«odissea» di dodici pendolari | |
Testo dell’articolo: | BRA - Un’ora e cinquanta minuti per percorrere 50 chilometri in treno. E’ l’«odissea» che ha visto protagonista mercoledì sera una dozzina di pendolari braidesi. «A Porta Nuova – raccontano Mauro Cortassa e Franco Busso, entrambi impiegati nel capoluogo regionale -, abbiamo appreso che la partenza delle 18,05 aveva mezzora di ritardo. E’ una corsa che, da quando è entrato in vigore il Memorario ed è stato soppresso il diretto per Bra, fa scalo a Carmagnola. Costretti a utilizzare un treno alternativo, siamo saliti su quello delle 18,25, dopo aver chiesto al capotreno di ripristinare la connessione per Bra. Siamo giunti a Carmagnola alle 18,44, con cinque minuti di anticipo, ma l’altra motrice era già partita». La disavventura è proseguita alla stazione. «Dall’altoparlante – spiegano i viaggiatori – le ferrovie hanno comunicato che il convoglio successivo avrebbe fatto scalo a Cavallermaggiore, per proseguire su un altro treno diretto a Bra. Siamo saliti, ma il treno non ha fermato». Di qui, un nuovo dietro-front da Savigliano a Carmagnola, dove il capostazione ha fatto attendere un treno proveniente da Torino per Alba che ha raggiunto la stazione di Bra alle 19,55. «Faremo un esposto in Procura – dicono i pendolari -. Un problema tecnico può capitare, ma mercoledì siamo stati presi in giro. Chiediamo aiuto anche al Comune: il Memorario così non va».
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