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Data di pubblicazione:18/08/2004
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Treni, i disagi penalizzano anche i vacanzieri. Sempre più difficile il collegamento tra Genova e le località del Basso Piemonte
Testo dell’articolo:Ovada - Sono ormai tre anni che subito dopo Ferragosto Trenitalia chiude l'importante tratta Acqui-Ovada-Genova. La giustificazione è sempre uguale: per lavori di ristrutturazione. Una volta la galleria, lo scorso anno per il rifacimento del soprapasso di Campoligure (ex statale del Turchino), quest'anno per lavori di impermeabilizzazione al viadotto sul torrente Varenna.
Trini bloccati e servizi sostitutivi di bus. Un periodo (dal 16 al 31 agosto) dove una parte almeno dei circa mille pendolari che ogni giorno raggiungono il capoluogo ligure e viceversa, sono ancora in ferie (almeno per questa settimana), quindi si riduce l'entità del disagio.
Comunque si tratta di un disservizio che coinvolge anche i turisti, di quanti, specialmente anziani, utilizzano il treno, come pendolari delle vacanze, per recarsi in Valle Stura, nell'Ovadese e nell'Acquese.
Sono i fruitori del "turismo casalingo", quelli che trascorrere qualche giorno di relax lascia le spiagge affollate e raggiunge le colline del Monferrato. Ma le Ferrovie sostengono che i lavori in agosto servono per evitare disagi proprio ai pendolari.
«È il sistema che non funziona - dice Mariangela Giacchero, una portavoce dei pendolari - mi pare ci sia all'interno della struttura ferroviaria poca organizzazione. C'è un'eccessiva frammentazione dei ruoli. Come si diceva una volta non c'è il padrone che sorveglia. Ma succede anche in molti altri settori pubblici». Da parte dei pendolari non si punta tanto l'indice accusatore contro situazioni specifiche, ma piuttosto sul fatto che dopo i disagi di solito i benefici sono pochi.
«Possono pure chiudere per 15 giorni una linea ferroviaria - aggiunge Mariangela Giacchero - se poi noi pendolari traessimo benefici come treni in orario, carrozze pulite, ben riscaldate d'inverno e fresche d'estate, convogli presenti in stazione e non soppressi improvvisamente, celerità di percorso.
Insomma una situazione geneale positiva che inviti a salire sul treno, e non avere il timore che il viaggio per Genova si trasformi in "calvario"».



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