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Data di pubblicazione:10/09/2004
Fonte:La Stampa provincia di Torino
Titolo dell’articolo:Ritardi e tagli alle corse sulla linea Chieri-Torino
Testo dell’articolo:«Abbiamo appena consultato la nuova bozza degli orari dei treni per il 2005 e ci sono tagli alle corse, disagi, percorrenze ridotte». L'assessore ai Trasporti di Chieri Piero Giovannone è di umore nero dopo l'incontro di mercoledì con i rappresentanti di Trenitalia per l'area torinese in cui è stata discussa la bozza del nuovo orario, anche per la linea Chieri-Torino-Pont. «Siamo di nuovo penalizzati, nonostante lo sforzo fatto dal Comune e dalla Regione per realizzare il Movicentro e per migliorare il trasporto pubblico verso Torino - aggiunge Giovannone - . A questo punto non inauguriamo la nuova struttura se non vengono prese in considerazioni le esigenze dei pendolari chieresi». Il Movicentro, costato 2 milioni e 200 mila euro, è quasi terminato ed è il secondo in Piemonte su 28 progetti analoghi, ma adesso suona quasi come una beffa per i pendolari che hanno dato vita a un «comitato degli utenti» insoddisfatti. In una lettera rivolta alla Regione, ai vertici di Trenitalia, alla neonata Agenzia per la mobilità metropolitana, hanno avanzato le loro ragioni. Che non sono generiche rimostranze. «Prima delle 7 non ci sono treni - spiega Roberto Palma, ex assessore di Chieri, e pendolare doc -. Sembra che si siano dimenticati di inserirli nella bozza, ma intanto non risultano. Poi alcune corse, come quella delle 7,15, sono state anticipate ma con un allungamento della sosta a Trofarello, così il tempo di percorrenza aumenta; la stessa situazione si verifica con il treno 8,10 che arriva a Torino troppo tardi per entrare in ufficio alle 9. La stragrande maggioranza dei pendolari bolla la cartolina, non ci possiamo permettere di arrivare in ritardo. Ma per chi li pensano questi orari?». E l'elenco sarebbe ancora lungo: dai treni che si fermano a Lingotto, anzichè proseguire per Porta Nuova o Porta Susa, ai ritardi. «Le corse giornaliere anzichè aumentare diminuiscono: ora sono solo 17» rincalza il consigliere comunale Pietro Lombardi con la delega ai trasporti. E come se non bastasse si è aggiunto il disagio dei bus extraurbani. Il 30 non fa più capolinea in piazza Vittorio, dove si fermano tutti i mezzi, ma in corso San Maurizio. Eppure la filosofia del treno è giusta secondo l'assessore Giovannone: «Il Movicentro è un punto di partenza verso Torino per tutto il Chierese». Zona residenziale a una manciata di chilometri dalla città rischia di essere tagliata fuori. «I dati parlano chiaro: nel 2003 i viaggiatori erano circa 1146 al giorno, nel 2004 sono scesi a 968 - spiega il consigliere Angelo Gilardi -. Non ci si può mettere un'ora e un quarto per fare 20 chilometri. La gente torna a prendere l'auto e va a imbottigliarsi nel traffico torinese già al collasso per i grandi cantieri». Trenitalia ricorda i disagi causati dai lavori del Passante ferroviario. Mario Elia dell'ufficio stampa: «Sarà fatto quanto possibile per accogliere le proposte dei passeggeri. Vogliamo arrivare a un orario condiviso». Un'apertura arriva anche dalla Regione. L'assessore ai Trasporti William Casoni: «Lunedì ho sollecitato un nuovo incontro tra Trenitalia e il Comune di Chieri per valutare le esigenze dei viaggiatori. È un mio compito fare in modo che i vari soggetti dialoghino tra loro. Nelle altre Province ha dato un buon esito, speriamo anche in questo caso, altrimenti interverrò politicamente».

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