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Data di pubblicazione:16/09/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Da tre anni c'è un fasciolo per «pericolo di disastro ferroviario»: un’inchiesta mai conclusa. La Procura di Mondovì sulla Torino-Savona
Testo dell’articolo:MONDOVÌ - Due treni deragliarono, in una sola settimana, nell’agosto 2000, fuori della Stazione di Saliceto. Un locomotore prese fuoco, il 29 marzo 2001, entrando a Mondovì. A maggio il treno merci 50926, in partenza alle 5,26 per Torino, con 13 carrozze, uscì dai binari a Fossano. Pochi giorni prima, sempre allo scalo fossanese, la motrice del diretto per il mare ebbe un guasto. Il 12 luglio 2001 ci fu un’altra avaria, ancora a Saliceto. Una trentina, tra guasti e incidenti. E la sicurezza della linea Torino-Savona finì sotto accusa: una maxi inchiesta della Procura della Repubblica a Mondovì, che non si è ancora chiusa. Dopo tre anni con 26 indagati (dirigenti, funzionari e tecnici delle Ferrovie), l’indagine aperta dal procuratore Riccardo Bausone e dal sostituto Riccardo Baudinelli non è ancora approdata alle conclusioni. Il pm ha chiesto al gip l’archiviazione per l’ipotesi di disastro ferroviario, perché i vari episodi - in esame quelli accaduti tra marzo e giugno 2001 - non hanno comportato conseguenze rilevanti, ma ha anche presentato istanza per la restituzione degli atti: l’imputazione è stata riformulata, in «pericolo di disastro ferroviario». Durante le verifiche, condotte dalla Polfer, dalla Polizia in forza alla Procura e dagli esperti, sono emerse molte carenze nella manutenzione della linea. Secondo i periti, altri guai furono invece «imputabili a circostanze occasionali»: una variazione di pressione atmosferica, ma anche un ghiro infilatosi nelle apparecchiature del locomotore. Non altrettanto «occasionali», rilevava la perizia, erano però la mancata attivazione a tempo degli interruttori di emergenza o il funzionamento a bordo di un solo sistema di raffreddamento. Queste le ragioni per cui i magistrati hanno insistito sull’ipotesi del «pericolo di disastro ferroviario»: per chiarire le ragioni che andavano provocando «non singoli fatti eclatanti, ma i tasselli di una serie di disservizi». Risposte che gli inquirenti hanno cercato nelle migliaia di documenti sequestrati nelle Stazioni di Fossano, Mondovì, Ceva, negli accertamenti eseguiti dai periti e nel controllo di tutti i fogli di viaggio dei treni che hanno percorso, nel 2000-2001, la tratta di competenza della Procura monregalese. Intanto le Ferrovie hanno provveduto a sistemare alcuni tratti: come la galleria del Belbo, con sei mesi di lavori tra Sale Langhe e Saliceto.

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