<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:16/09/2004
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Binari sicuri, un vertice con Lunardi
Testo dell’articolo:Hanno subìto un inatteso rallentamento i lavori per la rimozione del treno «4441», deragliato a Madonna dell’Olmo lunedì mattina con un tragico bilancio di due morti e una trentina di feriti. A rendere più difficoltose le operazioni di recupero, da una parte, il maltempo. Ma dall’altra soprattutto la motrice, una delle utlime parti del convoglio rimaste sui binari. Il mezzo, infatti, è stato reso asimmetrico dall’urto contro la massicciata che fiancheggia il percorso ferroviario e ancora ieri mattina presentava notevoli difficoltà a essere sollevata dalla gru. Intanto i tecnici di Rete ferroviaria italiana (la società che gestisce la rete infrastrutturale Fs) stanno lavorando per rimettere a posto le linee elettriche e i binari danneggiati. La prospettiva più realizzabile, a questo punto, è che la linea Cuneo-Fossano possa essere riaperta al transito non prima delle 6 di domani mattina. Almeno per quanto riguarda un binario.
La questione legata al terribile deragliamento, intanto, comincia a essere discussa su diversi tavoli. Non escluso quello nazionale. Il vicepresidente della regione Piemonte William Casoni, infatti, ha chiesto con urgenza un incontro con il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. Con lui, Casoni spera di poter incontrare anche il nuovo presidente e amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, Elio Catania, e i massimi vertici di Trenitalia e Rfi. L’obiettivo della riunione, che dovrebbe svolgersi nella giornata del 24 settembre, sarà di verificare, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, lo stato di avanzamento delle opere infrastrutturali previste all’interno dell’accordo Stato-Regioni. In particolare per quanto riguarda il potenziamento delle linee regionali e gli interventi tecnologici - invocati anche dai sindacati dei ferrovieri, nei giorni scorsi - tesi a migliorare la sicurezza sulle linee piemontesi. «Chiederò inoltre a Trenitalia - ha aggiunto Casoni - di potenziare ulteriormente il piano di sostituzione o di rinnovo integrale di tutti i treni regionali e garantire migliori servizi di pulizia a bordo, maggiori informazioni ai passeggeri e più puntualità dei treni». Ma della «questione sicurezza» si è discusso anche ieri pomeriggio nelle sale della Provincia di Cuneo, dove il presidente Raffaele Costa ha voluto incontrare i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Orsa. Oggetto di discussione, ovviamente, le rivendicazioni avanzate dagli stessi ferrovieri, che lamentano carenze tecniche e di organico. Le stesse mancanze che Costa ha segnalato attraverso una lettera, la settimana scorsa, indirizzata ai massimi responsabili di Rfi. Sempre Casoni, oggi alle 17, ricverà nella sede di piazza Castello i rappresentanti regionali delle organizzazioni sindacali di categoria, in risposta a una loro specifica richiesta di udienza avanzata l’altro giorno.
È stata poi confermata, anche da parte dell’avvocato che ne cura la difesa, l’iscrizione nel registro degli indagati del macchinista alla guida del convoglio 4441. I reati contestati, come si sa, sono quelli di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Le indagini stanno proseguendo, ma le risposte più importanti sono ancora custodite all’interno delle registrazioni della «zona tachigrafica» (una sorta di scatola nera dei treni). I dati sono ora al vaglio degli inquirenti, benché la possibilità di un errore umano appaia comunque la più plausibile. Anche nell’interrogatorio di martedì sera, alla presenza dei suoi legali, Pietro Noto ha però confermato la sua prima versione agli inquirenti. Il segnale che ha visto era «verde-verde». Una posizione che consentiva di mantenere la velocità del convoglio, in quel momento di circa 120 chilometri orari. Il segnale giallo-verde, invece, indica l’obbligo di ridurre la velocità a soli 60 chilometri orari. «È chiaro che qualcosa non ha funzionato - dice uno dei due legali, che si rivedranno domani per fare il punto della situazione - e si dovrà verificare anche l’operato della stazione. Sia che si tratti di errore umano o di disguido tecnico». Al momento, però, non sembra prospettarsi l’iscrizione di altri indagati.



La città piange Anna Maria Matarese. «La tragedia poteva colpire chiunque». Caraglio in lutto
La città di Caraglio, ieri pomeriggio, si è stretta attorno alla famiglia di Anna Maria Matarese, 46 anni, la capotreno deceduta dopo il terribile impatto del treno che lunedì mattina stava giungendo alla stazione di Cuneo. Presenti ai funerali, per far sentire la propria solidarietà al marito e ai due figli della donna, erano anche il presidente della Provincia Raffaele Costa e, in rappresentanza di Trenitalia, il responsabile della direzione regionale Ewald Fishnaller, accompagnato da due dirigenti. Tuttavia, chi più ha voluto far sentire la propria partecipazione alla famiglia della donna sono stati proprio gli abitanti di Caraglio, chi con la presenza, chi solo con il pensiero. A nome di tutti, comunque, si sono presentati il sindaco e l’intero consiglio comunale. Una presenza in forma ufficiale, con tanto di fascia tricolore per Aurelio Blesio e con la bandiera a mezz’asta, appesa fuori dal palazzo del Comune. «Il sentimento mio, ma che rappresenta quello di tutti gli abitanti di Caraglio - dice il primo cittadino - è di profondo cordoglio e rincrescimento. Soprattutto perché siamo di fronte a una morte sopraggiunta proprio nell’adempimento di un servizio di utilità pubblica». «Lo sconforto che ci ha colti all’arrivo della notizia - continua - si è rafforzato in questi giorni, pensando che quello deragliato poteva essere lo stesso treno quotidiano nostro o dei nostri figli. Una tragedia, insomma, che poteva capitare a chiunque di noi». Quella dei Matarese è una famiglia molto conosciuta e stimata nella realtà di Caraglio, dopo l’arrivo in città in seguito al trasferimento del marito, ora in servizio presso la Guardia di Finanza di Cuneo. «Li conosco personalmente - conclude il sindaco - e dopo il messaggio di condoglianze, che già ho avuto modo di spedire subito dopo la tragedia, oggi è stata l’occasione per poter esprimere anche di persona il nostro cordoglio alla famiglia».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it