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Data di pubblicazione:24/09/2004
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Per le ferrovie «linea, dispositivi e motrice hanno funzionato». Oggi il vertice con il Ministro. «Segnale imponeva i 60 km all’ora»
Testo dell’articolo:CUNEO - La rotaia era a posto. Lo era anche il «segnalamento» lungo la linea, disposto «nel modo giusto per il percorso deviato». Nel tratto degli scambi, dunque, la velocità massima del treno non doveva superare i 60 chilometri l’ora: non i 130, ai quali, invece, avrebbe viaggiato il convoglio regionale 4441, deragliato a Madonna dell’Olmo, alle 7,19 di lunedì 13 settembre. Quattro carrozze, di cui due motrici, considerate «nuove». Nessuno, ieri, durante l’audizione alla Commissione Trasporti della Regione, ha parlato in modo definitivo di «errore umano» come causa del tragico incidente, ma le considerazioni tecniche hanno confermato che, strutturalmente, quel mattino tutto ha funzionato. A Torino, i consiglieri regionali hanno ascoltato i dirigenti di Trenitalia e Rfi, i due «rami» delle Ferrovie: hanno posto una serie di quesiti e preso nota degli elementi raccolti durante l’indagine aperta dall’azienda (una delle cinque avviate dopo il deragliamento). Accertamenti che, come sottolinea Silvano Roggero, direttore commerciale di Trenitalia, «sono tuttora in corso». Non è terminata neppure l’«indagine conoscitiva» voluta dalla Regione. L’ingegner Aldo Manto, responsabile della Direzione Trasporti, ieri in audizione ha spiegato che, anche per la commissione istituita all’assessorato, alla luce delle verifiche l’ipotesi più attendibile rimane quella dell’errore umano, non essendo emersi «guai» strutturali. Tutto regolare anche per quanto riguarda i «carichi di lavoro»: rispettati i turni di riposo da parte del personale, un aspetto che sarebbe stato verificato pure dalla magistratura. «Il dato più evidente - dice Mino Taricco (Margherita), componente della Commissione consiliare - è che probabilmente l’incidente è dovuto a un errore umano. Abbiamo sentito che, dal punto di vista delle strutture, tutto quel giorno ha funzionato: rete, segnaletica, motrice. Si è comunque riflettuto sulle migliorie che verranno apportate entro il 2006-2007». «Abbiamo voluto quest’incontro - sottolinea il consigliere Enrico Costa (Fi), presidente della Commissione Urbanistica e Trasporti, che ha convocato l’audizione - per fare il punto su tutto il sistema dei trasporti ferroviari in Piemonte, orari, personale, materiale in servizio. Vogliamo renderci conto della situazione, partendo dalle ragioni del tragico incidente, per dare più sicurezza ai cittadini. Pur con criticità ancora forti, è emerso che il materiale circolante è in condizioni accettabili. Ma il confronto con le Ferrovie continua».
Alla seduta della II Commissione consiliare ha partecipato l’assessore ai Trasporti, William Casoni, che stamane sarà a Roma, ricevuto dal ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Al ministro chiederà «il raddoppio di tutte le linee ferroviarie piemontesi a binario unico e l’introduzione dei sistemi tecnologici per migliorarne la sicurezza». Al vertice saranno presenti il manager del Gruppo Ferrovie, Elio Catania, e i dirigenti di Rfi e Trenitalia.
Continua anche l’inchiesta sul deragliamento aperta dalla Procura di Cuneo. Il sostituto procuratore Pier Attilio Stea potrebbe nominare, a giorni, un perito. Ed è ritornato a Cuneo anche l’esperto della Polfer di Milano, Angelo Laurino, che ha curato gli accertamenti insieme ai colleghi della Polfer torinese.

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