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Data di pubblicazione:12/11/2004
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Torino-Milano. La protesta dei pendolari per i troppi ritardi: non mostreranno più biglietto e abbonamento
Testo dell’articolo:Saliranno sui treni (solo gli interregionali) muniti di block notes e penna a sfera, pronti a annotare ogni ritardo, praticamente quotidiano. Per protesta, però, non esibiranno nessun documento di viaggio, né il biglietto né tantomeno l’abbonamento. È la protesta, che durerà ad oltranza fino a quando non si saranno ottenuti i primi risultati, dei pendolari della linea Torino-Milano che ogni giorno sono costretti ad esternare giustificazioni fuori programma al datore di lavoro per motivare i loro ritardi. La loro iniziativa ha avuto l’appoggio del Codacons che ha incoraggiato i pendolari a segnalare in dettaglio tutti i ritardi e gli altri disservizi offrendo assistenza legale per intentare una maxicausa collettiva contro Trenitalia. Un risarcimento danni per lo stress e i ritardi sul lavoro maturati nel corso delle settimane, dei mesi e degli anni che in molti casi hanno finito per danneggiare carriere e promozioni. Non è la prima volta che i pendolari, riuniti in un comitato molto agguerrito, della linea Torino-Milano scelgono questa forma di protesta. Circa due anni fa il problema era la mancanza di carrozze e la certezza, per molti viaggiatori, del viaggio in piedi. Tra le richieste, questa volta, oltre all’entrata in vigore del nuovo orario anche la concessione (mancata) di un «bonus rimborso» che dipende dalla Regione necessario per i numerosi ritardi sul lavoro ed evitare così punizioni ingiuste.

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