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Data di pubblicazione:16/11/2004
Fonte:Il Corriere della Sera
Titolo dell’articolo:La lega dei pendolari: «Rimborsate i ritardi».
Testo dell’articolo:L'idea parte dai viaggiatori della Torino-Milano
«Avremo un comitato nazionale». E un sito web raccoglie le proteste. Sotto accusa infrastrutture e manutenzione dei treni


Da qualche giorno sull’Intercity Genova-Milano delle 6.35 i pendolari saliti regolarmente sul treno e i pendolari okkupanti non litigano più. Sibila incredulo Caronte-il-capotreno: «Da non credere, il "652" continua ad essere preso d’assalto dai passeggeri del regionale a Rogoredo. E in nome dell’esproprio pendolare viene trasformato da diretto a super-locale. Ma poi...». Una volta montati tutti in carrozza, niente più litigi. Niente più rivendicazioni sul diritto di precedenza lungo la linea-dei-sospiri. Perché adesso chi «pendola» dentro o attraverso i confini di una regione ha un progetto comune al quale lavorare: «La nascita di un comitato nazionale», svela il mistero Cesare Carbonari, forzato della Torino-Milano e coordinatore della nuova lotta ferroviaria. Un partito dei pendolari? «Assolutamente no, nessuna velleità politica. Una lega di tutti quelli che iniziano e finiscono le giornate sui sedili di seconda classe. Che vivono le stesse pene ma non hanno nè voce nè stessi diritti: primo fra tutti il rimborso del biglietto ogniqualvolta il servizio diventa disservizio».


Pendolario in attesa (Ansa)
«PENDOLARI UNIAMOCI» - Il grido di battaglia è stato lanciato nei giorni scorsi: «Pendolari di tutta Italia uniamoci». Dopo l’impennata di treni-in-ritardo, treni-soppressi, treni-collassati. A partire dalla Lombardia, patria dei forzati della seconda classe: oltre 105.000 treni soppressi e 23.196 carrozze cancellate solo nei primi nove mesi dell’anno. Passando dal Lazio: un convoglio su due in ritardo, ma anche quasi 9 su 10 lungo la Roma-Civitavecchia. Fino ad arrivare alla dimenticata Sicilia: la regione con il minor numero di ferrovie prima ancora che di pendolari.

LA PROTESTA - La protesta ha iniziato a viaggiare via Internet: 3.726 i voti espressi sul sito «Ultimotreno» dell’associazione dei consumatori Altroconsumo. Le pagelle dei forzati della seconda classe sul servizio: in 8 casi su 10 (81%) da bocciatura. «Soprattutto in materia di puntualità e pulizia: il 78% dei pendolari si è dichiarato insoddisfatto», spiega Michele Cavuoti di Altroconsumo. Le linee più contestate? «La Milano-Domodossola (100% insoddisfatti), seguita dalla Milano-Mortara (96) e dalla Milano-Novara (94)». L’idea di un comitato nazionale è nata proprio tra i sedili di seconda classe: «Diamine, siamo oltre un milione e mezzo». Da lì è partita la consultazione in Rete: «Tutti d’accordo, si parte». Innanzitutto sono nati i comitati-di-treno: «Due, tre persone che tengono sotto controllo ritardi e pulizia», spiega Carbonari. Entro Natale sarà pronta l’arma di punta: «Il sito internet». Quindi sarà la volta del battesimo: «Statuto e costituzione in associazione per avere più potere politico». Con tanto di benedizione dei padrini-consumatori: «A loro chiediamo un aiuto per il coordinamento». Primo appuntamento in calendario: «Un incontro con il ministro dei Trasporti Lunardi».

I PROTAGONISTI - Il suo primo risultato, «il comitatone», lo ha già raggiunto: «Porre fine alla guerra scoppiata per esasperazione tra pendolari», ribadisce Enrico Pallavicini, capo-comitato della Genova-Milano. Il «652» delle 6.35 continua ad arrivare «puntuale una volta ogni 6 mesi»: «Ma adesso si lavora insieme: siamo stanchi di sentire che se anche pagassimo un abbonamento da Paperoni, non potremmo essere accontentati». Il secondo risultato da portare a casa è un doppio risultato. Primo: «Ottenere rimborsi per tutti i pendolari: le penali non devono ritornare a Trenitalia», spiega Stefano Frellicca, del comitato dei pendolari di Orvieto. Secondo: «Il monitoraggio della puntualità, prima avevamo almeno i dati Rfi su internet, adesso ci hanno tolto anche quelli». Perché sia chiaro: «Viaggiare in treno è ormai insostenibile», sottolinea Marinella Chiodaroli, del comitato storico di Piacenza (7.000 che «pendolano» verso Milano, 3.000 verso Parma). Sospira, Giosuè Malaponti, del comitato Messina-Siracusa: «E noi? Persino per dimostrare che anche in Sicilia ci sono persone che vogliono viaggiare in treno siamo costretti a raccogliere firme. Adesso, però, avremo un sostegno in più».

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