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Data di pubblicazione:17/11/2004
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:In Granda la sicurezza viaggia in treno
Testo dell’articolo:da Cuneo
Quattro enti intorno a un tavolo per un unico tema da discutere: sicurezza, ferroviaria in particolare. «Sulle rotaie - dice il presidente della Granda Raffaele Costa, promotore dell’incontro - si muore fortunatamente di meno che sulle strade cuneesi. E proprio per questo gli incidenti possono e devono essere cancellati». Per riuscirci Provincia, rappresentanti di Trenitalia, Rfi e sindacati hanno discusso di copertura telefonica delle gallerie cuneesi e dell’installazione del sistema Scmt. Il «controllo marcia treno» che provvede al blocco automatico dei convogli in caso di superamento delle velocità consentite o di mancato rispetto dei segnali di marcia. «Una misura tanto più necessaria oggi, con la riduzione da due a uno del numero dei macchinisti - sollecita il presidente provinciale -: l’operazione partita nel 2004 fuori dalla Granda in tre anni metterà in sicurezza ben 8mila chilometri di rotaie». Per quanto riguarda l’impiego del sistema, l’ingegner Giacomo Palmeri, ha ribadito che l’obiettivo di Rfi è dotare di queste apparecchiature, entro la fine del 2005, le tratte Fossano-Ceva-San Giuseppe e Fossano-Cuneo. Le gare d’appalto sono già state avviate e a giorni sarà reso noto il nome della ditta aggiudicataria. La provincia da parte sua si farà garante, nel 2005, di una serie di incontri con i vertici delle Fs per verificare il rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori.
«Decisamente più complicata invece - ha spiegato Palmeri - la questione della copertura telefonica delle gallerie nella Valle Roya: la richiesta deve infatti essere presentata alle ferrovie francesi, poiché la tratta non è esclusivamente di proprietà italiana». «Il problema della sicurezza nelle gallerie va dunque affrontato a livello politico - ha detto il presidente Costa -. E se la questione riguarda indifferentemente tutto il cuneese, una particolare attenzione la merita il Tenda per la sua lunghezza: con 9 chilometri e mezzo di galleria e un rischio accresciuto dall’assenza di collegamenti con l’esterno. È, dunque, nostra intenzione aprire, nelle prossime settimane, un confronto con la parte francese, coinvolgendo i parlamentari della Granda, la Regione e i sindacati. Obiettivo: convincere il governo d’oltr’alpe all’intervento». «Compito non facile - aggiunge Costa -: gran parte del traffico ferroviario e stradale in transito per il Tenda è infatti italiano. L’80 per cento degli automezzi, a fronte di un 10 per cento europeo. Solo i restanti sono francesi. Ma la messa in sicurezza è e resta un obbligo morale: io stesso mi sentirò più tranquillo sapendo la linea telefonica attiva in una galleria che porta diretta al cuore della Granda». L’intervento politico da parte di Provincia e Regione nei confronti delle Ferrovie francesi è stato sollecitato anche dai rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil che, oltre ai problemi di carattere tecnico, hanno invitato i vertici delle Fs italiane a prendere in considerazione anche il rafforzamento degli organici, in modo particolare dei macchinisti, lungo le linee che attraversano la Granda. Rassicurazioni in merito arrivano anche dalla Regione e dal vice presidente William Casoni che spiega:«Ho personalmente ricevuto assicurazioni dagli amministratori delegati di Rfi, Trenitalia e Ferrovie dello stato. Entro il 2005 non solo Cuneo, ma l’intera regione sarà dotata del sistema di controllo. Per un Piemonte che diventerà così la prima area italiana dotata dell’Scmt. Altrettanto urgente il cablaggio in galleria». Già nei primi giorni di dicembre, alla presenza del vice presidente, sarà firmato il protocollo d’intesa che sancirà l’impegno allo svolgimento dei lavori.

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