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Data di pubblicazione:24/12/2004
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Binari «occupati» dai pendolari: protesta in stazione a Tortona contro i ritardi
Testo dell’articolo:TORTONA - Esasperati per l’ennesimo disservizio ferroviario, hanno occupato i binari per cinque minuti. Ieri mattina in stazione una cinquantina di pendolari tortonesi hanno compiuto l’azione dimostrativa. «È stata la logica conseguenza a una situazione di disagio arrivata al limite della sopportazione - dice il presidente dell’Associazione utenti tortonesi, Alessandro Scaccheri - La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cancellazione dell’interregionale delle 7,10 a Tortona, prima annunciato con 40’ di ritardo e poi “scomparso” dalla rete ferroviaria». «Già il giorno prima era stato fermato a Voghera - continua Scaccheri -. Da lì non era più ripartito». Così i pendolari tortonesi diretti a Milano per lavoro hanno chiesto al personale Fs della stazione la fermata straordinaria in città del successivo Intercity il cui transito era previsto per le 7,25. «La prima risposta è stato un “no” - continua Scaccheri -. Così il gruppo di viaggiatori ha invaso i binari. La prova di forza ha indotto Trenitalia a concedere la fermata dell’Ic a Tortona, non sarebbe stata esentata dal pagamento del supplemento. Insomma, oltre al disagio della cancellazione del treno, la beffa dell’obbligo del pagamento del supplemento». La fermata straordinaria dell’Intercity a Tortona ha provocato ritardi anche al convoglio proveniente da Asti. «Tutto questo nonostante le rassicurazioni di Trenitalia Lombardia durante gli incontri con le associazioni di pendolari - afferma Scaccheri -. Si era sempre ripetuto che gli Intercity sono a disposizione degli utenti per fermate straordinarie in caso se ne presenti la necessità in seguito ad un’emergenza. Invece la decisione è sempre frutto di una contrattazione, spesso anche accesa, fra pendolari e personale Fs in servizio in quel momento». Spiega ancora Scaccheri: «L’ultimo mese sulla linea Arquata-Milano è stato disastroso: ritardi sia in andata che al ritorno, sovente di 45’ e con punte anche di due ore, e poi disagi assortiti». Sulla tratta Alessandria-Genova, anche la seconda settimana dall’introduzione del nuovo orario sta segnando ritardi generalizzati di almeno 10’ e poi maggiori come per l’11203 da Alessandria a Genova (6,35 ad Arquata) che ieri, per l’ottava mattinata consecutiva, ha fatto registrare ritardi che variano tra i 20 ed i 30 minuti. Segnala Gianluca Bona: «Ieri l’11203 con partenza alle 6,03 da Alessandria, è arrivato a Genova Brignole alle 8, cioè 32’ in ritardo rispetto all’orario previsto. E ancora: l’11207 delle 6,32 dal capoluogo di provincia è giunto a Genova Brignole alle 8,41 con tre quarti d’ora di ritardo. L’11211 (6,51 da Alessandria) a Genova Brignole alle 8,37 (+39’); il 2043 (7,23 da Alessandria) a Genova Brignole alle 8,37 (+12’) Da quando e’ entrato in vigore l’orario nuovo l’11203 non é mai arrivato con meno di 20’ di ritardo». Di questo e altri guai si parlerà il 14 gennaio nell’assemblea dell’Associazione pendolari novesi, convocata per discutere dei disagi accentuati con l’introduzione del nuovo orario. Il presidente Leardi invita già fin d’ora i viaggiatori a partecipare numerosi. «È importante esserci - dice - per dare alle Fs e ai politici un segnale importante e forte». C’è tensione inoltre tra i pendolari casalesi.

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