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Data di pubblicazione:06/01/2005
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Si fermano i ferrovieri, lunedì treni a rischio
Testo dell’articolo:Dai pendolari ai ferrovieri, la protesta corre sui binari. Sciopero dei treni regionali, lunedì 10 gennaio, dalle ore 9 alle 17. Lo hanno proclamato le sei organizzazioni sindacali sul campo - Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Sma-Fast, Ugl, Or.s.a - compatte nel denunciare le manchevolezze delle Ferrovie e le ricadute sulla qualità del servizio. In vista di un’adesione presumibilmente elevata, l’azienda invita i passeggeri ad informarsi presso le biglietterie delle stazioni. Due le premesse: il blocco non interesserà i convogli a lunga percorrenza; i treni regionali saranno garantiti prima e dopo lo sciopero (6-9; 18-21). Ad innescare il primo stop del 2005, l’insofferenza del personale per lo scadimento del servizio e la volontà di salvaguardare i posti di lavoro. Il tutto all’insegna di considerazione e lamentele che ricalcano quelle ripetutamente denunciate dai comitati spontanei dei pendolari negli ultimi anni. Le angolature sono diverse ma i problemi restano gli stessi. Mancanza di assunzioni mirate nei settori in sofferenza, professionalità non valorizzate, taglio delle biglietterie ed esternalizzazione del servizio, compressione dei turni di lavoro e ricorso eccessivo agli straordinari, ritardi, carenza del materiale rotabile, obsolescenza di mezzi esposti a guasti ripetuti, utilizzo dei pullman per sopperire alle disfunzioni sulle linee, assenza di prospettive in vista della liberalizzazione che dal 2006 interesserà anche il trasporto ferroviario: queste e molte altre ancora le criticità sottolineate dai sindacati, uniti nel sostenere come «la politica del risparmio indiscriminato» seguita dall’azienda non solo provochi disagi alla clientela ma metta a repentaglio la sua stessa sicurezza. «La gente deve sapere che non scioperiamo per ottenere aumenti di stipendio o in base a logiche corporativistiche ma perché tutti i giorni ci vergogniamo del servizio offerto ai viaggiatori - spiega Claudia Bergesio, Filt-Cgil -: solo questa mattina (ieri per chi legge) sono stati soppressi tre treni per carenza di materiale rotabile». Significa carrozze o locomotori. Da qui la decisione di incrociare le braccia: contro le Ferrovie e in subordine contro la Regione, accusata di non spendersi abbastanza verso l’azienda. A ben vedere, quelli denunciati dai sindacati durante la conferenza stampa organizzata presso il Dopolavoro ferroviario di via Sacchi non sono problemi né di oggi né di ieri. Lo ammette, tra gli altri, Fausto Anguilla - segretario regionale dello Sma-Fast - che ieri non ha lesinato parole durissime contro le Ferrovie. «Le soppressioni dei treni sono all’ordine del giorno, il disagio della clientela e quello del personale le due facce della stessa medaglia - ha dichiarato -. Il futuro non è certo roseo. In vista della prossima liberalizzazione questa azienda dimostra di non essere in grado di servire il trasporto regionale». E ancora: «I nuovi treni “Minuetto” sbandierati in ogni occasione ormai sono una favola, ad una manciata di mesi dalle Olimpiadi le Ferrovie stanno recuperando rottami in tutta Italia per garantire un minimo di operatività». La promessa è quella di una battaglia a tutto campo sul fronte del trasporto regionale che, come è stato detto, rappresenta il 60% dell’attività delle Ferrovie in Piemonte. Anche su questo la posizione dei sindacati appare unitaria: quella di lunedì sarà la prima di una lunga serie di iniziative. «Non ci sono più spazi di mediazione - ha aggiunto il segretario dello Sma fra l’assenso dei presenti -: informeremo la clientela, ci appelleremo alle forze politiche, manifesteremo sotto la sede della Regione. E’ una battaglia sacrosanta».

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