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Data di pubblicazione:09/01/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Incidente di Madonna dell’Olmo: sarà l’incidente probatorio a «spiegare» il deragliamento dopo il disastro
Testo dell’articolo:Saranno nominati mercoledì 19 gennaio i periti che dovranno eseguire l’incidente probatorio sul disastro ferroviario accaduto a settembre sulla linea Torino-Cuneo. Sarà loro compito analizzare il sistema di diagnostica della locomotiva per rilevare, senza margine di dubbio, alcuni elementi importanti per stabilire la dinamica del sinistro nel quale persero la vita due persone. Bisognerà passare al setaccio tutti i dati presenti nella centralina del treno e, in modo particolare, tutto ciò che riguarda la velocità del convoglio deragliato a Madonna dell’Olmo, a pochi chilometri dalla stazione di Cuneo. «Con questo esame - spiega l’ispettore Angelo Laurino, della Polfer di Milano, che ha seguito il caso - si potrà stabilire con certezza a quanti chilometri orari viaggiava il Regionale proveniente da Torino e verificare se la velocità poteva essere compatibile con il tracciato e i segnali presenti sul tratto ferroviario dove è accaduto l’incidente». Fin dalle prime ore dopo il deragliamento si disse che la causa era da ricercarsi proprio nella velocità eccessiva del convoglio. Velocità che, a Madonna dell’Olmo, dovrebbe aggirarsi sui 60 chilometri orari. «Dagli elementi raccolti nei primi giorni di indagine - ricorda l’ispettore Laurino - era stato appurato che il treno transitava a 130 chilometri orari». Per questo motivo si era detto che alla base del sinistro poteva esserci un errore umano e il macchinista, Pietro Santo Noto, 56 anni di Cuneo, è stato iscritto nel registro degli indagati. «Stiamo elaborando una strategia processuale - spiega l’avvocato difensore Gianmario Parola - e decideremo se affrontare la perizia o fare una scelta alternativa». Scelta che potrebbe essere la richiesta del patteggiamento. L’incarico assegnato ai periti non significa necessariamente che l’incidente probatorio sarà eseguito. «Valuteremo - commenta il secondo legale di Noto, Mauro Mantelli - se gli elementi raccolti possono bastare alla nostra linea difensiva, oppure se sarà necessario eseguire l’incidente probatorio».

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