<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:10/01/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Otto ore di protesta: treni fermi
Testo dell’articolo:«È arrivato il momento di dire basta. Non è più possibile proseguire in questo modo. Sappiano i pendolari piemontesi che lo sciopero di oggi è stato proclamato per richiamare gli organi centrali a prendere provvedimenti e sbloccare una situazione degradata sino al punto da non garantire più né manutenzione adeguata né efficienza». È lo sfogo di un ferroviere di Novara che cone tutti i suoi colleghi piemontesi oggi si fermerà in seguito alla protesta già proclamata dalle segreterie delle organizzazioni Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Sma, Ugl e Orsa. Uno sciopero che assume particolare significato e si carica di valenza a pochi giorni dal tragico scontro fra i due treni sulle linea a binario unico Verona-Bologna, dove è morto anche un macchinista residente a Novara.
I sindacati protestano contro quelle che definiscono «croniche carenze di organico, i mancati investimenti in risorse umane e tecnologiche, l’assenza di una manutenzione adeguata del materiale viaggiante a causa della povertà di personale, le smagliature nell’assistenza alla clientela» e contestano il blocco del turn over, oltre allo smantallamento del secondo agente di macchina. L’astensione si svolge dalle 9 alle 17. Disagi previsti anche per le linee che vanno in Valle d’Aosta. Dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i convogli regionali, proprio per non arrecare ulteriori disagi ai pendolari, dovrebbero circolare regolarmente, così come i treni a lunga percorrenza - assicura a Trenitalia - non subiranno cancellazioni durante la fascia oraria dello sciopero. Il personale non viaggiante, impegnato nelle stazioni, dovrebbe scioperare invece per tutta la giornata. Un’agitazione che coincide proprio con la ripresa a pieno ritmo di tutte le attività lavorative e scolastiche, dopo le festività natalizie. Novara paga il tributo più alto sul fronte dei disservizi ferroviari. La tratta tra il capoluogo novarese e Milano, percorsa ogni giorno da circa 6 mila pendolari, è «maglia nera» nella classifica. Da Novara verso la metropoli lombarda parte un treno ogni mezz’ora, 64 corse al giorno. Ma tra Rho e Milano Certosa arrivano i convogli da tutto il Piemonte e dalla Lombardia occidentale, Varese e Pavia. E’ qui che si crea un imbuto, le linee sono rimaste due e basta un piccolo ritardo per mandare il tilt tutto il sistema. I pendolari, che hanno costituito un comitato permanente e sono attivissimi, ricordano ancora quella sera di metà dicembre quando un convoglio impiegò 6 ore e mezzo per percorrere i 35 chilometri di strada ferrata che separano Milano da Novara. I ritardi riguardano anche le linee minori Novara-Varallo Sesia, Novara-Domodossola, Milano-Arona-Domodossola. Il tutto condito dalla mancanza cronica di personale: ogni mattina nel Novarese c’è una carenza di trenta macchinisti. Frattanto la Provincia di Biella, insieme con la Regione, si è fatta portavoce delle numerose proteste a Trenitalia per quanto riguarda la linea Biella-Novara-Santhià. Dal Piemonte orientale al Cuneese, dove i pendolari di Alba e Bra chiedono di incrementare i collegamenti tra le zone turistiche delle Langhe e le città di Cuneo e Torino. Protestano contro i disservizi anche i passeggeri della Asti-Alba-Torino, quelli che dalla stazione sciistica di Limone devono raggiungere Cuneo.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it