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Data di pubblicazione:14/01/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Lunardi: le ferrovie italiane - Grillo (FI): «Un rapporto esauriente»
Testo dell’articolo:Lunardi: le ferrovie italiane

ROMA - Respinge tutte le critiche il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, chiamato a rispondere in un’audizione davanti alle commissioni congiunte Lavori pubblici del senato e Trasporti della camera dopo l’incidente ferroviario di Crevalcore. Una tragedia di cui «tutti ci sentiamo responsabili», ha ammesso il ministro, ma quanto accaduto non può far dimenticare che «le ferrovie italiane sono le più sicure d’Europa» e che negli ultimi dieci anni, a fronte di 60 mila vittime di incidenti stradali, se ne sono registrate 148 in quelli ferroviari». Parole che non sono piaciute all'opposizione, che ha accusato il ministro per il suo intervento «deludente» e «reticente»; alcuni parlamentari hanno rinnovato l’invito alle dimissioni. «Sono il primo - ha spiegato Lunardi - che, quando si verificano incidenti gravi e vengono meno vite umane, sente il carico di responsabilità per non averlo potuto evitare». Il ministro non è però intervenuto sulle dinamiche dell’incidente, «in quanto oggetto di indagini di varie commissioni d’inchiesta». Ha invece sottolineato di provare «rabbia per non aver realizzato dal 1983 o dal 1986 ad oggi il raddoppio dell'intera tratta Bologna-Verona: in realtà, «in 22 anni, sarebbe stato possibile realizzare almeno tre volte il raddoppio». Le cause, secondo il ministro, sono diverse: «una serie di contenziosi, la logica delle prestazioni integrate basata sull’avanzamento dei lavori in base ad atti integrativi, la crisi del consorzio aggiudicatario, il mancato supporto finanziario». Lunardi ha comunque garantito che il raddoppio sarà completato entro il 2008, con una spesa di 846 milioni di euro. Al 2002 erano disponibili solo 621 milioni di ero, si è quindi proceduto a stanziare i 225 milioni mancanti. Entro il 2006 la linea Bologna-Verona sarà dotata del sistema di controllo della marcia del treno (Scmt), dispositivo che controlla, istante per istante, che la velocità del treno non sia superiore a quella imposta dai limiti forniti dal sistema stesso e che, in caso di mancato rispetto dei limiti, comanda in automatico la frenata del treno. Il ministro ha quindi detto di aver sollecitato le Fs ad accelerare i tempi di installazione dell’Scmt e del Sistema di supporto alla condotta dei treni (Ssc), ora in fase di sperimentazione. Nonostante le Fs siano «in ritardo nell’applicazione dei sistemi tecnologici per la sicurezza», sono «le più sicure d’Europa». La media del numero di incidenti per milioni di chilometri percorsi da un treno tra il 1998 ed il 2003 è stata pari a 0,27, contro 0,51 della Germania, 0,62 della Francia e 0,98 dell’Austria. La senatrice verde Anna Donati ha spiegato che «il ministro, neanche oggi, ha detto che cosa intenda fare nell’immediato per aumentare la sicurezza delle ferrovie e per migliorare il servizio offerto ai cittadini, a partire proprio dalla tratta Bologna-Verona». Gianfranco Pagliarulo (Pdci), ha parlato di relazione «sconcertante» e ha rinnovato l'invito alle dimissioni. Invito appoggiato anche dal senatore Antonello Falomi. I diessini Eugenio Duca, Gabriele Albonetti, Graziano Mazzarello e Franco Raffaldini hanno definito «deludente» l’audizione. «È scandaloso - hanno detto - come il ministro delle Infrastrutture si chiami fuori da ogni responsabilità scaricandole sui precedenti governi e sui lavoratori delle ferrovie». Il senatore Paolo Brutti (Ds) ha chiesto l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce sulle condizioni della sicurezza delle ferrovie italiane. Lunardi si è detto favorevole.






Grillo (FI): «Un rapporto esauriente»

«La relazione del ministro è stata esauriente e ha dimostrato come il governo e il Parlamento in questa legislatura abbiano rinnovato radicalmente le modalità e le procedure per la realizzazione degli investimenti pubblici». Lo ha sottolineato il presidente della Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato, il senatore Luigi Grillo (Fi). «I ritardi del passato - ha aggiunto - però pesano. Pertanto dobbiamo tutti avere un supplemento di attenzione per completare i programmi di sicurezza». Per Grillo inoltre il trasporto ferroviario di persone e merci deve raddoppiare la propria quota togliendo traffico a strade e autostrade, e quanto alla qualità del trasporto pendolari «in alcuni giorni e su alcune tratte la loro condizione è inaccettabile. Occorrono risposte immediate. Proporrò alla Commissione di incontrare i Comitati degli utenti presso le Prefetture di Milano, Genova, Torino».

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