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Data di pubblicazione:15/01/2005
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Pendolari diretti a Milano in ritardo e al freddo
Testo dell’articolo:TORTONA - Pendolari in ritardo e al freddo. Ancora disagi per chi viaggia in treno e dalla provincia deve raggiungere i luoghi di studio o di lavoro. Ieri i treni del mattino sulla Genova–Milano e quelli della Voghera–Alessandria, diretti nel capoluogo lombardo, hanno marciato con ritardi variabili fra l’ora e l’ora e mezza. Il treno delle 6,38 in partenza da Tortona, con una cinquantina di passeggeri a bordo, è arrivato a Milano Rogoredo con un’ora e mezzo di ritardo e le carrozze gelate. Uno dei pendolari a bordo era il presidente dell’Associazione utenti Fs di Tortona, Alessandro Scaccheri. «Oltre al danno la beffa - dice -. Al notevolissimo ritardo si è aggiunto il disagio del freddo con l’impianto di riscaldamento non funzionante: insomma circa tre ore su un convoglio e a temperatura polare».
Racconta Scaccheri: «Il treno ha accumulato una parte del ritardo a Locate Triulzio: almeno una trentina di minuti. Il resto, ben un’ora, in prossimità della stazione di destinazione, Milano Rogoredo ed è una circostanza che fa ancora più arrabbiare». Il presidente dei pendolari tortonesi lamenta poi l’assoluta mancanza di informazioni sui motivi delle due fermate. «Nessuno ci ha detto i motivi del ritardo, tanto più facile da comunicare stavolta essendo così vicini alla stazione di destinazione». Nulla da fare anche per l’accensione dell’impianto di riscaldamento. «Il ferroviere ha detto che vi avrebbe provveduto ed invece per tutto il viaggio, durato oltre un’ora e mezza più del previsto, siamo rimasti al freddo». La situazione più volte ha rischiato di degenerare con un’altra occupazione dei binari dopo quella dei giorni scorsi. «La rabbia era tanta e qualcuno ha pensato di inscenare una manifestazione di protesta, però poi si è desistito. Ormai la situazione è a livello di guardia e il rischio è che l’occupazione dei binari possa essere sempre più frequente».

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