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Data di pubblicazione:18/01/2005
Fonte:Il Piccolo
Titolo dell’articolo:Novi: singolare forma di protesta annunciata dai pendolari novesi. Biglietti in ritardo
Testo dell’articolo:NOVI LIGURE - Treni in ritardo? Biglietti o abbonamenti in ritardo. Questa la singolare forma di protesta annunciata venerdì sera dai pendolari novesi riunitisi in assemblea per analizzare orari e disservizi dei treni. Di lamentele le molte persone presenti ne hanno espresse parecchie perché, come sostiene Riccardo Leardi, il presidente dell’Apn, la partecipazione dei pendolari alle assemblee è direttamente proporzionale all’insoddisfazione.
Quella di ieri sera è stata una delle partecipazioni più numerose da quando opera l’Apn e questo conferma il malcontento verso il servizio offerto da Trenitalia.
Nel 2004, secondo quanto esposto da Riccardo Leardi all’assemblea di venerdì sera, il 53% dei treni ha avuto un ritardo sino a 5 minuti ed il ritardo medio dei treni messi sui binari è stato di 8 minuti. Nelle prime settimane del 2005 quest’ultimo dato statistico è addirittura salito ad undici minuti e mezzo. «Questo significa che ogni settimana i pendolari perdono due ore per colpa di Trenitalia ed ogni mese otto ore, quindi un giorno lavorativo - ha sottolineato il presidente dell’Apn -. A questo bisogna aggiungere il danno alla produttività perché dopo un viaggio - peripezia uno non è in grado di rendere sul lavoro come quando è riposato».
A questi ed agli altri disagi che devono quotidianamente affrontare i pendolari novesi replicheranno esibendo con ritardo identico a quello del treno il titolo di viaggio (biglietto o abbonamento), ma non escludono drastiche forme di protesta: «Noi ci siamo sempre detti contrari a forme di protesta illegali e cerchiamo di privilegiare il dialogo, ma, se avremo conferma che chi usa le maniere forti ottiene di più, potremmo cambiare atteggiamento». Sono i sintomi dell’esasperazione? «Chiamiamoli i sintomi del malumore crescente».
I ritardi si possono diminuire o siamo giunti ad una situazione irreversibile? «Quello è l’obiettivo principale, ma in questo periodo occorre adoperarsi affinché Novi non resti isolata dal resto dell’Italia per la mancanza di fermate di treni Intercity e per questo motivo chiediamo che l’Associazione pendolari novesi venga consultata per l’elaborazione dei nuovi orari, anche dalle divisioni trasporti ligure e lombarda, oltre che da quella piemontese, perché la collocazione geografica della nostra città, al centro del triangolo metropolitano del nord, fa sì che vi siano parecchi pendolari che viaggiano verso la Liguria e la Lombardia».
Gli iscritti all’Apn auspicano di ricavare spunti per inchiodare alle proprie responsabilità Trenitalia e Rfi dalla riunione convocata per domani pomeriggio a Genova dall’Associazione italiana giovani avvocati e dalla Consulta ligure consumatori - utenti: «Purtroppo oggi chi acquista il biglietto del treno ha solo il diritto ad essere trasportato, non importa se in orario o in ritardo. Secondo me - ha concluso Leardi - i disservizi hanno raggiunto un livello tale che è ora di provare a chiedere il danno biologico».
Per ora esibiranno il biglietto in ritardo, ma altre forme di protesta sono in gestazione. I pendolari novesi hanno comunque apprezzato la qualificata presenza alla loro assemblea di consiglieri comunali, provinciali e regionali e le loro promesse di fare pressioni su Trenitalia affinché non isoli Novi Ligure dal resto dell’Italia. Accolta con piacere pure la partecipazione di Moccagatta e Pavanello delle divisioni trasporto regionale di Liguria e Piemonte che, hanno sottolineato i pendolari: «Si sono dimostrati disposti al dialogo, senza indispettirci».

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