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Data di pubblicazione:19/01/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Ferrovie, tre inchieste della Procura
Testo dell’articolo:Alle indagini sulla carenza di igiene e sulla sicurezza si è aggiunta quella sui disservizi della To-Mi

Decine di esposti sulla scrivania del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e tre fascicoli d’inchiesta contro le Ferrovie. I disservizi dei quali è accusata Trenitalia sono tanti, dalla sporcizia ai servizi igienici non accessibili, dai ritardi al riscaldamento o l’aria condizionata malfunzionanti. Le segnalazioni più puntuali arrivano dai pendolari ma anche i viaggiatori abituali hanno cominciato a evidenziare i disservizi. L’assessore regionale ai Trasporti, William Casoni, è pronto a scendere in campo a tutela dei viaggiatori, dei pendolari soprattutto. È allo studio una delibera ed entro fine mese verrà deciso uno sconto di cui potranno usufruire i titolari di abbonamenti. Se nel mese precedente al rinnovo sulla linea si sono accumulati un certo numero di minuti di ritardo verranno applicati gli sconti.

Sono almeno tre le inchieste che il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello sta portando avanti, in questi mesi, sulla situazione delle ferrovie piemontesi. Due sono in corso da alcuni mesi, l’ultima invece prende le mosse da alcuni esposti giunti in procura in questi giorni sull’ondata dei disagi che hanno costretto la scorsa settimana i pendolari della Torino-Milano a scendere dai convogli e bloccare per un’intera mattinata la tratta.

Interrogati i vertici delle Ferrovie
La prima inchiesta il procuratore aggiunto l’ha aperta più di un anno fa. Madre di tutti gli accertamenti una serie di esposti promossi da alcuni passeggeri che lamentavano la sporcizia, la mancanza d’igiene e altri innumerevoli disservizi sui treni che viaggiano sulla linea a lunga percorrenza Torino-Genova-Roma. I clienti di Trenitalia avevano segnalato disagi di ogni tipo, la maggior parte dei quali legati alla mancata pulizia dei treni: bagni rotti e sudici, porte che non si aprivano, immondizia in ogni angolo, senza parlare delle poltroncine macchiate e rovinate spesso dai vandali. I Nas sono saliti, uno dopo l’altro, su decine e decine di treni, riscontrando drammaticamente la veridicità degli esposti e in alcuni casi la situazione è apparsa ben peggiore di quanto era stato paventato dai passeggeri. L’inchiesta, in breve tempo, dalla Torino-Genova si è spostata e nel mirino della procura è finita tutta la rete ferroviaria piemontese, sia quella a breve e a lunga percorrenza. È stata individuata la società che ha in appalto la pulizia dei treni e che presta servizio in Piemonte. E nei mesi scorsi più volte gli uomini dei Nas sono entrati negli uffici di Trenitalia per acquisire centinaia e centina di documenti relativi agli appalti per la pulizia e la manutenzione dei convogli. Due di fatto le iscrizioni sul registro degli indagati: la società piemontese appaltatrice dei servizi e Trenitalia. L’ipotesi di reato che viene contesta è frode nella pubblica fornitura per quanto riguarda la società addetta alle pulizia e favoreggiamento, invece, per Trenitalia, rea secondo la procura di Torino di non aver adeguatamente vigilato, come invece avrebbe dovuto, sulla qualità del servizio che veniva reso ai passeggeri. Nelle scorse settimane i vertici delle Ferrovie sono stati sentiti dal procuratore aggiunto, nel frattempo è ancora in corso la consulenza finale nella quale saranno elencati punto dopo punti tutte le magagne del trasporto su rotaie piemontesi. Una perizia che potrebbe diventare una sorta di libro bianco delle sprechi e dei disservizi dei treni.

S’indaga anche sulla sicurezza
La sicurezza è un tema che da sempre sta molto a cuore al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e anche le ferrovie non sono passate indenni ai controlli dai lui voluti in materia. Questa seconda inchiesta riguarda in particolare la linea ferroviaria Torino-Modane, ossia quel tratto che collega il capoluogo piemontese alla Francia, attraversando di fatto l’intera Val di Susa. I tecnici della procura hanno scoperto che in alcuni tratti della Torino-Modane il rischio di deragliamento per i treni era ben di più di una remota possibilità, tanto che è stato aperto un fascicolo d’inchiesta che porta come ipotesi di reato «pericolo di disastro ferroviario». La scoperta risale a qualche mese fa, nell’ambito di un’altra inchiesta che muove i passi sotto l’egida di Raffaele Guariniello, ossia quella sulla presenza di amianto lungo le massicciate della ferrovie. Verificando la presenza del minerale killer gli esperti hanno scoperto in un tratto lungo qualche centinaio di metri che i fermi delle rotaie erano stati praticamente cementati e che le rotaie, soprattutto nel tratto in curva, perdevano la loro flessibilità, provocando il rischio di deragliamento dei treni. Elemento inquietante scoprire che in quel tratto di ferrovia corrono anche i treni che trasportano scorie radioattive. «Il pericolo era veramente alto - spiega il procuratore aggiunto -. È stata solo un caso che nessun treno fosse ancora deragliato». Il perché di questo blocco dei fermi sarebbe da imputare ai lavori di ristrutturazione di una galleria. Secondo le indagini nel rifare la galleria, parte del materiale, collanti e cemento, sarebbe scivolato lungo le pareti del tunnel colando poi sulle rotaie, bloccandole. La situazione di pericolo è stata eliminata, i fermi sono stati subito sostituiti ma l’inchiesta è ancora aperta.

Adesso tocca alla Torino-Milano
L’ultima inchiesta è nata la scorsa settimana, sull’onda di tutti i disservizi che si sono verificati sulla Torino-Milano. Disagi che hanno spinto i passeggeri a scendere spontaneamente sui binari e bloccare la linea ferroviaria. I filoni sono due, ma entrambi sono riconducibili a un unico tema la sicurezza. Sulla scrivania di Guariniello sono giunti decine e decine di esposti. In parte si tratta di lettere che privati cittadini hanno mandato alla sua attenzione in procura, in parte si tratta di segnalazioni giunte dalle varie associazioni di consumatori che raccolgono di volta in volta le lamentele dei passeggeri. Lo scenario prospettato dai pendolari della Torino-Milano vuole convogli sovraffollati, la capienza delle carrozze verrebbe più e più volte superata, e ancora condizioni igieniche precarie. C’è poi un altro aspetto e questa volta a farsi carico della denuncia sono gli stessi macchinisti che, attraverso alcuni esposti, hanno segnalato come ogni giorno la sicurezza sui treni viene a mancare. Tra i tanti perché i turni massacranti a cui sarebbero sottoposti i macchinisti per coprire carenze d’organico che le Ferrovie non vorrebbero ammettere e continui tagli alle spese di manutenzione. La procura svolgerà degli accertamenti e ha già disposto una consulenza tecnica.

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