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Data di pubblicazione:20/01/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Sul treno cerca il cappello giallo: sarà riferimento per lamentele e problemi
Testo dell’articolo:NOVARA - Lo chiameranno l’«uomo del cappello giallo», preziosa figura che sbucherà come un salvatore nelle resse dei corridoi sui treni del mattino e della sera. E’ lui che si farà carico delle lagnanze, delle richieste, delle disperazioni. E’ lui che risponderà ai pendolari e tenterà di rabbonire con la convincente professionalità che gli deriva dall’esperienza. E’ sarà ancora lui che vi risponderà al cellulare quando sarete disperatamente in ritardo o in attesa sotto le pensiline delle stazioni. Trenitalia ci prova a mitigare i disagi, cominciando dal «far play». Su alcune linee regionali della Lombardia, che comprendono anche tratte piemontesi, da oggi entrano in servizio gli «Assistenti di linea». Per quanto riguarda il Piemonte le linee interessate sono la Milano-Mortara-Alessandria e la Milano-Arona-Domodossola. Facilmente riconoscibili dalla divisa e da un inedito cappello giallo, per segnalare l’attenzione al viaggio e alle esigenze dei viaggiatori, avranno il compito di ascoltare i clienti, raccogliere osservazioni, reclami, fornire informazioni, mantenendo i contatti con il personale di scorta del treno. E’ stata prevista anche la possibilità di rispondere a telefonate dei viaggiatori, che potranno chiamare ai numeri indicati dal lunedì al venerdì, preferibilmente tra le 11 e le 13: gli assistenti di linea risponderanno subito. Un ulteriore contatto sarà possibile attraverso l’istituzione di una casella di posta elettronica dedicata a ciascuna linea. Prendendo accordi con gli interessati si potranno organizzare specifici appuntamenti in giornate da concordare di volta in volta. L’attività di questi «angeli custodi» dei viaggiatori non si limita all’assistenza durante il viaggio. Dovranno controllare anche l’efficienza degli impianti a bordo (porte, climatizzazione, illuminazione, toilette ecc.), intervenire con eventuali azioni di ripristino. E anche nelle stazioni verificheranno il corretto funzionamento delle apparecchiature (obliteratrici, biglietterie self-service, monitor). Non saranno soli: con loro collaborerà un assistente. munito di fascia gialla al braccio, impegnato in modo particolare nel rapporto con i clienti, esclusivamente a bordo dei treni negli orari più battuti dai pendolari. La fase iniziale del nuovo servizio partirà anche in Liguria, Marche, Umbria, Calabria e Sicilia, cui seguiranno Emilia Romagna e Veneto, per un totale complessivo di 23 direttrici a elevata frequentazione o «caratterizzate da prestazioni critiche» come sottolinea Trenitalia. In seguito è prevista l’estensione a tutte le altre regioni. Gli assistenti di linea saranno riconoscibili anche attraverso una campagna d’informazione che Trenitalia lancia in tutte le stazioni interessate dai percorsi: distribuzione di depliant con le loro foto, i loro nomi, i numeri dei cellulari e le caselle di posta elettronica.






«VIAGGIO tutti i giorni sui treni, e pure mia figlia, che va all’Università. Dire che sulle nostre linee è allarme rosso, è esagerato: certo esiste un problema di sicurezza». Chi lavora in ferrovia lo denuncia da tempo, e la tragedia di Crevalcore ha riportato drammaticamente il tema d’attualità. Franco Badii è ferroviere e sindacalista (segretario regionale della Filt Cgil): non ci sta a dire che viaggiare in treno oggi sia pericoloso, ma non intende nemmeno «fare sconti».


In Piemonte chi usa il treno tutti i giorni può stare tranquillo?

«Solo tre linee hanno i dispositivi di elevata sicurezza, la cosiddetta “ripetizione del segnale in macchina”. Sono la Torino-Bardonecchia-Modane, la Torino-Milano e le linee per Genova e Bologna che fino ad Alessandria corre sugli stessi binari. Un sistema buono, anche se il migliore resta l’Scmt che “dialoga” direttamente col treno e interviene in caso di pericolo»».

Quindi sulle linee minori si viaggia a vista?

«C’è un altro sistema, il Vacma, che secondo noi non garantisce la sicurezza, anzi probabilmente distrae il conducente. Ma il problema è più generale».

Cioè?

«La tecnologia può consentire di aumentare la sicurezza e “risparmiare” sul personale. Ma l’Azienda non fa gli investimenti e taglia i posti: sulle nostre linee in cabina c’è un solo macchinista anziché due, affiancato dal capotreno che ovviamente non può più fare il proprio lavoro. L’assessore regionale Casoni aveva prima annunciato la messa in sicurezza di tutte le nostre linee entro il 2005, poi per il 2006: speriamo si vada oltre agli annunci».

I pendolari lamentano gravi disagi tutti i giorni.

«Hanno ragione. Non si fa più manutenzione, carrozze al freddo, porte chiuse. La Regione ricorda sempre che ha acquistato 9 Taf, treni ad alta frequenza utilizzati soprattutto per i pendolari: peccato che il 30% sia fermo per carenza di manutenzione. Ma è una situazione inevitabile, se non si investe di più in questo settore».

Dunque, mentre si parla tanto di Alta velocità si rischia che si faccia poco o nulla per le linee minori o quelle più usate?

«Dico che è indispensabile essere dentro alle future grandi linee di comunicazione e che forse, grazie a queste, sarà possibile alleggerire alcune tratte per il traffico pendolari. Però la Torino-Milano per ora si ferma a Novara e verso la Francia, andiamo bene da Modane a Bussoleno, ma da lì a Torino si viaggia su un’unica linea».






Parla un addetto: «Io, angelo custode in viaggio»

NOVARA - Venticinque-trenta anni di esperienza, curriculum con provata esperienza, attitudine alla comunicazione. E soprattutto dotato di grande pazienza. Queste le caratteristiche dell’assistente di linea, l’«angelo custode» che da questa mattina entrerà in azione sulle linee del compartimento Lombardia, con coinvolgimento di alcuni tratti in Piemonte. Francesco Cavallo salirà oggi sulla Milano-Arona-Domodossola e indosserà il cappello giallo: «In realtà svolgevo questa mansione già da tempo ma da questa mattina il mio compito viene formalizzato. Sino al ‘99 appartenevo al nucleo controllori viaggiante ed ero specializzato nella formazione di bordo sui treni per dare assistenza e informazioni al personale e servizi alla clientela. Poi sono diventato tutor del personale di bordo. Che cosa mi aspetto? Mi auguro di riuscire nel compito di consigliere e amico dei viaggiatori, pronti a risolvere i loro problemi e indirizzarli alla migliore soluzione. Per fare ciò, naturalmente, occorre avere una lunga esperienza e una larga conoscenza del sistema ferroviario. L’approccio e il dialogo contano, naturalmente, ma soprattutto occorre avere pazienza e dimostrare una grande capacità di ascolto. E rispondere sempre, piuttosto con un no veritiero che con un sì falso».

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