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Data di pubblicazione:22/01/2005
Fonte:La Stampa edizione di Novara
Titolo dell’articolo:La cosingliera regionale Manica con i pendolari: «In treno situazione ormai intollerabile»
Testo dell’articolo:NOVARA - La linea ferroviaria Novara-Milano si conferma sempre più maglia nera nei ritardi. La capogruppo dei Democratici di Sinistra in Regione Giuliana Manica definisce la situazione «intollerabile» e chiede l’intervento dell’assessore regionale William Casoni. A novembre (sono stati resi noti ieri i dati dall’Osservatorio della Lombardia) i treni della Novara-Milano hanno accumulato ritardi per il 14,4 per cento, confermandosi la tratta più disastrata. Ieri i pendolari della Novara-Milano, compresi anche gli utenti che si recano a Vercelli, hanno iniziato una raccolta di firme di protesta: il primo febbraio non rinnoveranno l’abbonamento ma presenteranno quello di gennaio. «Lo facciamo per protestare contro ritardi, treni invivibili, mancanza di sicurezza e di informazioni» precisa Cesare Carbonari, portavoce del comitato dei pendolari. Ieri pomeriggio un gruppo di rappresentanti sindacali dei ferrovieri ed alcuni rappresentanti dei pendolari si sono incontrati a Novara con Giuliana Manica per fare il punto della situazione. «La Regione dà a Trenitalia ogni anno un trasferimento di 180 milioni di euro - dice Manica - e ha gli strumenti per intervenire quando si verificano i disservizi, ma non lo fa. L’assessore Casoni non ha costituito un tavolo con la Regione Lombardia e Trrenitalia delle due regioni per affrontare il problema della Torino-Novara-Milano, una linea che sta scoppiando. Da anni inoltre il nostro trasporto locale ferroviario è in condizioni pietose: ho un pacco intero di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno presentati in Regione. Ormai siamo giunti ad un livello intollerabile». I rappresentanti sindacali Bergamini, Porrazzo, Ierardi, Esposito, Verrengia puntano il dito contro «la costante diminuzione degli organici nelle Ferrovie e l’apertura del passante ferroviario di Porta Vittoria, che ha comportato un forte aumento del numero dei treni, col rischio continuo di accumulo di ritardi, perchè basta un piccolo intoppo per bloccare tutto». Marino Cerutti, ex macchinista, focalizza l’attenzione sulla sicurezza: «Per anni, quand’ero in servizio, ho richiamato la necessità di applicare in modo rigoroso i criteri di sicurezza: i problemi accaduti nelle ultime settimane mi hanno confermato in questa convinzione».

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