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Data di pubblicazione:23/01/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Sciopero del biglietto: i pendolari non mollano
Testo dell’articolo:I pendolari della Torino-Milano non si fermano e, nonostante le rassicurazione dell’assessore ai Trasporti William Casoni sulla creazione del «bonus» contro i disagi, si stanno organizzando per una clamorosa protesta in programma domani mattina, alle 6,30, alla stazione di Porta Susa. Questa volta però i pendolari, riuniti sotto l’egida del Comitato Spontaneo Torino-Milano, non sono i soli a manifestare. A loro fianco scende in piazza anche l’Adusbef, l’associazione a difesa dei consumatori. E domani mattina i pendolari non avranno striscioni e tamburi ma metteranno in pratica la formula della «protesta commerciale», ossia non rinnoveranno l’abbonamento del mese di febbraio e per viaggiare sui convogli di Trenitalia utilizzeranno quello del mese di gennaio a titolo di rimborso per i disagi subiti nel corso dell’anno precedente e non riconosciuti dalla Regione Piemonte. Lo «sciopero del biglietto» è stato annunciato ieri con un comunicato firmato dal Comitato e dall’Adusbef nel quale vengono elencati in dodici punti i motivi del dissenso. Primo fra tutti i continui ritardi registrati sulla Torino-Milano. E ancora: le carrozze gelate d’inverno e surriscaldate d’estate; la mancata manutenzione delle porte segnalate con il cartello «guasta»; la totale mancanza di sicurezza da parte di Trenitalia che fa viaggiare gli utenti lungo i corridoi, le piattaforme di salita e discesa; la riduzione del numero delle carrozze; la scarsissima informazione nelle stazioni; la chiusura di centinaia di stazioni che costringe i passeggeri ad attendere i treni fuori al freddo o sotto la pioggia; l’inefficienza nel gestire le emergenze a causa di locomotori guasti o treni in forte ritardo; il diniego della Regione Piemonte della concessione del bonus di sconto utilizzando le multe che Trenitalia paga ogni anno in misura di tre milioni e 600mila euro. Motivazioni che l’Adusbef ha deciso di appoggiare a fronte del fatto che «a tutt’oggi - dichiara il presidente Alessandro Di Benedetto, non è stato votato l’ordine del giorno sul bonus e non è pronta alcuna delibera».
La replica dell’assessore Casoni non si fa attendere, rispedisce al mittente le accuse e parla di chiara strumentalizzazione politica messa in atto da qualcuno che spera di farsi campagna elettorale nel nome dei pendolari. «È l’ennesima dimostrazione di un bieco tentativo di fare scorrettamente politica - dice l’assessore ai Trasporti -. Il bonus entrerà in vigore a febbraio come è stato annunciato e su questo non ci sono dubbi. Ho incontrato i comitati dei pendolari in più occasioni, l’unica voce fuori dal coro sono quelli della Torino-Milano, bisognerebbe iniziare a chiedersi chi fomenta queste persone». Non solo, Casoni rilancia: «Chi dice che il bonus non entrerà in vigore dimostra solo di non conoscere il sistema ferrovie. Per far sì che il bonus funzioni è necessario mettere insieme più strumenti, dal sistema di controllo sui ritardi, a qualcuno che si occupi del calcolo degli sconti. Passaggi fondamentali perché il meccanismo funzioni senza intoppi. E credo che realizzare questo in 15 giorni, così come stanni facendo Regione e Trenitalia, dimostra che si sta procedente a un super lavoro in tempi brevissimi».

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