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Data di pubblicazione:25/01/2005
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Biella. Ferrovie, promessi investimenti per 10 milioni. E Casoni annuncia: i «Minuetto» arriveranno a febbraio invece che in estate
Testo dell’articolo:BIELLA - A qualcosa è servito, il summit sulle Ferrovie rimasto incerto fino all’ultimo. William Casoni, assessore regionale ai Trasporti, è riuscito a non far slittare l’incontro, risolvendo i problemi personali che hanno rischiato di tenerlo lontano da Biella. E in Provincia ha promesso due cose: l’arrivo dei «Minuetto» già a febbraio (invece che in estate) e l’impegno a investire 10 milioni di euro sulle linee locali. Per renderle migliori, ma non per elettrificarle: infatti sia Casoni sia Rfi (la società delle Fs che si occupa della rete) continuano a dire che mancano i soldi (40 milioni). Il presidente della Provincia Scaramal, l’assessore Abate, il sindaco Barazzotto e Ronzani, consigliere regionale dei Ds, hanno cercato di spingere nell’angolo Casoni per ottenere il più possibile. Una delegazione di pendolari ha consegnato all’assessore e ai dirigenti di Trenitalia ed Rfi (Aldo Pavanello e Lorenzo Livrieri) un dossier sulla vita grama di chi viaggia. Poi, a porte aperte, è scattato il confronto: William Casoni ha subito spiegato che la Regione è severissima con Trenitalia, cui affida il servizio di trasporto, e che il Piemonte è quello che incassa più «penali» per ritardi e altri guai (3 milioni 600 mila euro). «Il nostro indice di puntualità è fra i migliori d’Italia», ha detto il vicepresidente della Regione. «Chissà altrove che disastro», ha commentato Ronzani. Ma Casoni è ottimista: entro il 2005 entreranno in servizio 40 nuovi Minuetto (30 diesel e 10 elettrici), e ci saranno quindi più carrozze per evitare i problemi di sovraffollamento, denunciati anche dai pendolari biellesi. Solo l’altro giorno, rispondendo a un’interpellanza di Ronzani, il vicepresidente della Regione aveva fatto slittare l’arrivo dei Minuetto all’estate. Ieri il colpo di teatro: «Posso impegnarmi a mandare a Biella le prime motrici diesel, da febbraio o al più tardi da marzo: in fondo è giusto partire dai capoluoghi di provincia». Sempre da febbraio, ci saranno ovunque addetti all’«informazione», perché anche secondo Casoni - come secondo chi viaggia - è «inammissibile che i pendolari non siano avvisati di ritardi o soppressioni di treni». Abate e Barazzotto, ma soprattutto Ronzani, incalzano sull’elettrificazione: «Il problema delle coincidenze non sarà mai risolto se non si velocizzano le linee». Casoni è abbastanza chiaro: elettrificare sarebbe bello, ma costa molto. Meglio dare la precedenza, quindi, ad altri progetti: «Il sistema Scmt, che prevede la frenata automatica per evitare l’errore umano del macchinista, permette di aumentare lo stesso la velocità, garantendo oltretutto una completa sicurezza». Se quindi è improbabile trovare 40 milioni di euro per elettrificare le linee, diventa più realistico trovarne 10 per l’«Scmt» e per automatizzare gli scambi della stazione di Biella, che sono tragicamente ancora manuali. Ancora più lapidario Lorenzo Livrieri, di Rfi, «intervistato» da Abate: «Gli investimenti chiesti sulle vostre linee sono tutti utili. Quando avremo 50 milioni di euro, li faremo». Casoni ricorda che i treni diesel viaggiano ancora su molte ferrovie piemontesi (anche se si sta elettrificando la Chivasso-Ivrea), e punta dritto alla soluzione di compromesso: «Dobbiamo riuscire a cogliere i risultati raggiungibili in tempi brevi, quindi mi impegno a strappare questi 10 milioni di euro a Rfi, e a riferirvi come va il negoziato». Gli amministratori biellesi non sono del tutto scontenti, ma neppure esultano. Ronzani: «Resta confermato il fatto che Biella e il Biellese non sono mai stati considerati, dalla politica regionale, una “priorità”». D’accordo Barazzotto: «Per le Ferrovie continuiamo a restare una terra abbandonata». Sergio Scaramal è contento di aver dato voce ai pendolari, e di aver strappato a Casoni impegni sui «Minuetto» e sui 10 milioni di investimenti: «Ora vedremo se mantengono le promesse».

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