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Data di pubblicazione:01/02/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:I pendolari in lotta si muovono. Altri comitati scendono in piazza
Testo dell’articolo:L’appuntamento è per questa mattina alle 10,30 davanti a Palazzo Lascaris. I pendolari della linea Torino-Milano, gli irriducibili, sono pronti per un sit in di protesta mentre alcuni rappresentanti saranno ricevuti dai capigruppo. Il problema è quello che sta animando la protesta di tutti i comitati spontanei di pendolari dell’Italia del Nord, una protesta che si è estesa a macchia di leopardo. Ritardi, sovraffollamento e pulizia, sono questi i temi al centro dell’agitazione, sono questi gli argomenti cui i pendolari chiedono una soluzione immediata. Se così non fosse i pendolari hanno minacciato il ricorso alla magistratura alla quale si chiederà di verificare la sicurezza sui treni interregionali e regionali che ogni giorno trasportano circa 1.200 passeggeri quando la capienza consentita è di circa 780 posti disponibili. Per questo i pendolari della Torino-Milano hanno deciso per lo sciopero dell’abbonamento. A febbraio nessuno lo rinnovi, è l’invito che arriva dal Comitato. A loro sostegno anche l’associazione Adusbef che invita tutti i comitati pendolari del Piemonte a far pervenire dossier dettagliati sui problemi delle diverse tratte.
Da ieri un altro comitato è sul piede di guerra. I pendolari della Torino-Acqui Terme con il sostegno del comitato spontaneo del quartiere Barriera di Milano hanno cominciato a raccogliere le firme da presentare alla Regione e a Trenitalia. I problemi cui ovviare sono sempre gli stessi. In primis i ritardi, poi la pulizia ed un funzionamento adeguato di riscaldamento e aria condizionata. Da ottobre 2004 a gennaio 2005 la media dei ritardi del treno in partenza da Porta Nuova alle 17,40 è oscillata dai 10 ai 40 minuti. Di conseguenza i pendolari hanno regolarmente perso la coincidenza per Acqui in partenza da Asti con arrivi nella città termale a tarda ora. Ma la battaglia del comitato è appena cominciata. La richiesta ai politici è una sola: migliorare le condizioni di viaggio oltre che la proposta di inserire nella Finanziaria 2006 la possibilità di poter detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi una quota rilevante del costo dell’abbonamento ferroviario per categoria dei pendolari.

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