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Data di pubblicazione:10/02/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Interrogato macchinista del treno deragliato a Madonna dell’Olmo: «Nella cabina c’era anche la passeggera»
Testo dell’articolo:CUNEO - C’era anche Duilia Logli, passeggera del treno Torino- Cuneo, nella cabina del macchinista, quando il convoglio è deragliato a Madonna dell’Olmo, il 13 settembre. Era entrata per chiedere informazioni. Sul locomotore, oltre all’impiegata della Questura, era morta anche Anna Maria Matarese, la capotreno. Il conducente, Pietro Noto, era invece rimasto ferito in modo grave. Ieri mattina Noto è stato interrogato, per la seconda volta: dalla sua ricostruzione dei fatti, insieme ad altre testimonianze, è emerso che anche la seconda donna si trovava nella cabina di guida.
Una «distrazione» che potrebbe aver influito al momento in cui il conducente e la capotreno dovevano controllare i segnali, prima di ridurre la velocità per imboccare gli scambi. Noto non lo ha escluso, parlando con i magistrati e gli uomini della Polfer, presenti ieri all’interrogatorio. Uno dei suoi difensori, l’avvocato Mauro Mantelli, spiega: «Risultava già agli atti. Noto, poi, non era più stato sentito, dal giorno dopo il deragliamento, quando ancora non si era ripreso dallo choc». E ancora: «Ripartirò con l’esame di un’ipotesi di patteggiamento, valutandola con il pubblico ministero. Il quadro di responsabilità colpose mi pare si stia attenuando, nel corso delle verifiche. Ci sono, infatti, vari elementi che hanno concorso a determinare le circostanze dell’incidente».
Sembra, per esempio, che il «richiamo» di verifica dei segnali fosse montato come meccanismo sul treno, ma non sulla linea: dunque non era in grado di funzionare nel modo più efficace. E mancava il sistema autofrenante di sicurezza. A inquirenti e tecnici, poi, Noto ha ribadito «il diritto ad avere il secondo macchinista» (poiché il regionale era partito prima delle 5), sceso invece alla stazione di Fossano. Pare, infine, che uno dei segnali lungo i binari, al di là del cavalcavia, oggi sia collocato in posizione leggermente più ruotata rispetto a cinque mesi fa: forse per renderlo più visibile dal treno.

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