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Data di pubblicazione:12/02/2005
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Vertenza trasporti: in Piemonte soppressi 464 treni
Testo dell’articolo:Lo sciopero dei ferrovieri ha fermato 464 treni in Piemonte, soppressi da Trenitalia. Secondo i dati dell’azienda in orario hanno viaggiato 622 regionali e interregionali. Mentre 178, due in più dei 176 erano garantiti, sono stati formati e affiancati da 21 autobus sostitutivi. Soppressi 20 treni a lunga percorrenza mentre hanno viaggiato i 9 garantiti. Ieri i delegati sindacali di Cgil-Cisl-Uil delle autolinee private - che impiegano oltre 2 mila lavoratori - si sono riuniti in assemblea per avviare una vertenza di secondo livello con al centro la qualità del servizio e il rispetto di leggi e contratti. Lamentano che in parecchie realtà gli orari di lavoro arrivino fino a otto ore di guida consecutive. Chiedono che sia varato l’osservatorio previsto dal contratto per la verifica delle condizioni di lavoro e della sicurezza. Nell’incontro si è molto discusso della cessione del 60% a una società inglese di Sadem e la Sapav, le principali società piemontesi di autolinee private, controllate dal gruppo valdostano Savda. Secondo i sindacalisti a rilevare la maggioranza delle due società - che hanno complessivamente 350 addetti in Piemonte - è il gruppo inglese Arriva che nel 2002 aveva già comprato dalla Italmobiliare la Sab Autoservizi, operatore nel trasporto pubblico locale di Bergamo. La Sadem collega l’aeroporto di Caselle con Torino e Aosta, mentre la Sapav opera nelle valli olimpiche: in tutto hanno circa 250 mezzi. Polemico il dirigente della Cgil, Davide Masera: «Le due società hanno costituito con il Gtt una associazione temporanea per i Giochi Olimpici del 2006, che metterà a disposizione del Toroc 1.500 autisti che trasporteranno nei siti di gara 2.500 atleti, 10 mila giornalisti e operatori e 30 mila spettatori al giorno. Spiace che l’accordo sia stato fatto poco prima della cessione». Prosegue: «Da ora muta completamente il quadro di riferimento per il trasporto pubblico locale: le decisioni verranno prese all’estero e per i lavoratori sarà più difficile difendere i loro interessi».

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