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Data di pubblicazione:24/02/2005
Fonte:La stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Mattinata fra i pendolari della linea Alba-Bra-Torino
Testo dell’articolo:ALBA - Benvenuti nel «girone dantesco» dei pendolari. Quelli che si autodefiniscono i «dannati» salgono sul treno ad Alba, alle 6,54, e iniziano il viaggio con un incubo: i ritardi. Quando va bene, come ieri, «sbarcano» a Torino alle 8,05, una manciata di minuti dopo l’orario, in linea con la partenza già posticipata. Ma spesso le attese diventano «sfiancanti, insopportabili». Esasperazione



«Costretta a chiedere un permesso-ferie»

«Ieri il treno è stato soppresso - protesta Chiara Barbero, albese, dipendente Telecom -. Così abbiamo dovuto andare a Cavallermaggior e di qui raggiungere Torino. Siamo rimasti in piedi, schiacciati. Il treno è giunto con dieci minuti di ritardo. Così sono entrata dopo al lavoro. In questi casi, come molta altra gente, sono costretta a chiedere un permesso ferie».


«Sono dovuto andare a lavorare in auto»

«Martedì a causa di un improvviso stop il treno è stato soppresso. Così ho raggiunto il posto di lavoro a Trofarello in auto - racconta Alessandro Progiato di Neive -. Certo in treno il viaggio, fra andata e ritorno è più lungo di circa un’ora. Ma indubbiamente i vantaggi ci sarebbero: meno stress, meno rischi di code e soprattutto la possibilità di riposarsi e leggere. Orari permettendo».


«Non c’è chiarezza sul diritto ai bonus»

«A 10 giorni dall’entrata in vigore dei bonus non c’è chiarezza su chi potrà usufruirne - dice Antonio Degiacomi, consigliere comunale ad Alba -. Noi abbiamo un abbonamento che permette il passaggio da Cavallermaggiore o Carmagnola. In teoria nella Granda sono incluse solo la Torino-Savona e la Torino-Cuneo-Ventimiglia. In caso di ritardi il bonus deve spettare anche a noi quali fruitori di un tratto di una di quelle linee».


«Coincidenze perse per pochi secondi»

«Gli amministratori non hanno idea di quanta gente viaggia su questi treni - dice Piera Costa, albese, dipendnente della Telecom a Torino -. Il rischio è sempre la perdita delle coincidenze. Se da Alba a Cavallermaggiore si accumulano ritardi diventa impossibile poter prendere il convoglio proveniente da Fossano. L’altro giorno, ad esempio, non siamo riusciti a salire sul secondo treno per pochi istanti».

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