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Data di pubblicazione:26/02/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:L’uomo dal berretto giallo risolve i problemi
Testo dell’articolo:Le linee più calde, quelle dove i guai, dal riscaldamento che non funziona al sovraffollamento passando per ritardi e altro ancora, sono all’ordine del giorno. Sarà compito dell’assistente di linea, per ora due persone per ogni tratta che pattuglieranno i treni a caccia di disservizi, farsi conoscere, instaurare un buon rapporto con il viaggiatore, soprattutto i pendolari, per cercare di dirimere le questioni più spinose. Avranno a disposizione nuove tecnologie, come il palmare, e risponderanno ad un numero telefonico preferibilmente dalle 11 alle 13 di ogni giorno. Ma saranno reperibili anche in altre ore di lavoro. Gli assistenti di linea hanno prestato il loro volto per la campagna pubblicitaria. Manifesti e totem con i loro volti si troveranno in tutte le stazioni della linea di competenza, un modo per imparare a conoscerli. Lo slogan è semplice, ma efficace «Trenitalia vi ascolta». Le nuove figure, infatti, dovrebbero permettere di eliminare quell’iter burocratico che alla fine finisce per danneggiare la clientela. E ai passeggeri è chiesto un piccolo sforzo, che sarà ricompensato. «Rivolgetevi all’assistente - si legge nella brochure disponibile in stazione - parlate con lui, il vostro apporto, i vostri suggerimenti sono utili e preziosi a migliorare le prestazioni del servizio». L’assistente di linea, insomma, dovrebbe garantire un buon viaggio.
Entro la fine di marzo, poi, la nuova figura farà la sua comparsa anche sulla Torino-Cuneo e Torino-Savona. Ma non si tratta dell’unica iniziativa di Trenitalia. Ci saranno anche l’assistente di nodo, i pulitori di bordo, l’osservatore regionale oltre agli adeguamenti ai sistemi di videosorveglianza che a breve entreranno in vigore. E ancora, a breve, oltre cento emettitrici di biglietti da distribuire su tutto il territorio regionale. Le iniziative delle Ferrovie hanno avuto il pieno appoggio della Regione Piemonte per la quale «tutto quanto è teso al miglioramento della qualità del servizio deve essere bene accetto». E soprattutto senza oneri economici. «La Regione non ha sborsato un euro - spiega Gilberto Borzini, tutti i costi sono a carico di Trenitalia. L’ente regionale partecipa alla spesa solo per quanto riguarda alle infrastrutture, ovvero per l’adeguamento dei sistemi di videosorveglianza e per adeguare le carrozze ai disabili».

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