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Data di pubblicazione:05/03/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Si apre la porta, cade dal treno: ragazzo rischia di perdere le gambe
Testo dell’articolo:Il treno in corsa gli ha tranciato di netto la gamba sinistra e adesso i medici dell’Ospedale San Giovanni Bosco stanno facendo di tutto per riuscire a salvargli l’altra. La tragedia è avvenuta attorno alle 15,30 sul Torino-Ceres, sotto gli occhi atterriti di una decina di compagni di scuola del ragazzino, che lo hanno visto precipitare sulle rotaie dopo l’improvvisa apertura di una porta. Per ora ci sono poche certezze sulla dinamica dell’incidente.
Una gamba gli è stata tranciata tranciata quasi di netto e stanno cercando di salvarla, l’altra ha una profonda ferita. Una lotta contro il tempo cominciata poco dopo le 15,30 quando squilla il centralino del 118. Al telefono, una voce concitata segnala che un ragazzino di quindici anni, Stefano L., di Caselle è caduto da un treno in corsa finendo sui binari: le ruote ferrate gli hanno tranciato la gamba sinistra all’altezza della coscia. Una taglio quasi netto. Non così per la gamba destra, tagliata fino al muscolo. Un colpo avvertito dal macchinista, che ha subito inchiodato il convoglio. Difficile stabilire la dinamica degli avvenimenti. Per oltre quattro ore i carabinieri del reparto operativo, insieme con i colleghi della Compagnia di Venaria, hanno lavorato per riuscire a raccogliere tutti gli elementi per ricostruire la tragedia. Per ora ci sono poche certezze e riguardano gli aspetti che, in un certo senso, fanno da contorno alla vicenda. Il treno è il Torino-Ceres, che da Lanzo porta al capoluogo subalpino. Sono le 15,30 e a quell’ora a bordo c’è una cinquantina di passeggeri o poco più. Tra questi, anche Stefano L. Non è solo. Con lui, una decina di suoi compagni di scuola. Stefano frequenta l’istituto alberghiero di Lanzo e a quell’ora sta rientrando a casa. A bordo del convoglio i ragazzi scherzano, giocano e vola anche qualche spintone. Almeno questo è quanto emerge dai convulsi e confusionari primi racconti di quegli adolescenti ancora sotto choc. Quando si verifica l’incidente, il treno sta rallentando, ancora qualche secondo lo separa dalla stazione di Caselle, è già nel tratto interrato, un percorso che corre sotterraneo, del tutto simile a una metropolitana, con tanto di marciapiede ai lati.
Sorrisi, battute tra adolescenti. Un attimo dopo l’orrore. Non si sa come, non si sa perché. Secondo la ricostruzione, la prima porta del primo vagone, quella di fronte alla quale Stefano stava chiacchierando, si è aperta. Il ragazzino è finito di sotto, risucchiato dal treno in corsa. È stato sbalzato fuori dal vagone, sbattendo contro le paratie, per poi ricadere sui binari. Le sue gambe sono finite sotto le ruote. Il macchinista ha sentito il colpo accompagnato dalle grida del ragazzino e da quelle dei suoi amici. Ha inchiodato, bloccando il treno. Immediati i soccorsi. «La porta si è aperta all’improvviso», hanno raccontato i ragazzini ai carabinieri e ai sanitari giunti sul posto. «Stavamo scherzando. Le porte si sono aperte. Stefano è stato risucchiato fuori». La vittima è stata portata via dall’elisoccorso: ora è ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Perché quella porta, definita «a libro» e analoga a quelle che ci sono su autobus e tram, si è aperta mentre il treno era in corsa? Su questo stanno lavorando gli inquirenti. Il congegno dell’apertura è innescato dal macchinista, che quando arriva alla stazione schiaccia un pulsante e le porte di aprono. Secondo la Gtt, la società di trasporti che gestisce la Torino-Ceres, è impossibile che all’origine dell’incidente ci sia un errore umano o la rottura del congegno. «Perché se così fosse - dicono dalla società - si sarebbero aperte tutte le porte. Mentre il problema ha riguardato solo una». Pare più accredita l’ipotesi che la porta non abbia retto a una sollecitazione, anche se non si sa di quale tipo. Le due ante scorrevoli si sono aperte e poi richiuse. Tutto in pochi secondi. Un dato questo incontrovertibile. I treni che viaggiano sulla Torino-Ceres non sono certo convogli di ultima generazione. Per stessa ammissione di Gtt, si tratta di veicoli datati, acquistati circa 15 anni fa già usati dalle ferrovie belghe e poi messi sui binari piemontesi dopo una revisione. Revisione che, a detta di Gtt, avviene tuttora e con regolarità: il convoglio in questione vi sarebbe stato sottoposto recentemente. Sarà una perizia tecnica, che verrà disposta dalla procura, a chiarire che cosa non ha funzionato e di chi sia la responsabilità. Il treno è stato posto sotto sequestro: ogni bullone, giuntura, vite saranno analizzati con la lente d’ingrandimento. Nulla verrà lasciato al caso. Sì, perché l’unica altra certezza di questa vicenda è che la porta non doveva aprirsi all’improvviso. Gli investigatori vogliono scoprire che cosa non ha funzionato. Anche nell’eventualità che i ragazzini stessero giocando e che uno spintone abbia fatto finire Stefano contro le porte, pare inammissibile che queste si siano spalancate.
Per ora non vengono comunque avanzate ipotesi di alcun genere. Gli inquirenti preferiscono non sbilanciarsi e mantengono il massimo riserbo. L’intera linea è rimasta bloccata per circa quattro ore. In quel lasso di tempo Gtt ha provveduto a coprire il servizio con degli autobus sostitutivi.

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