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Data di pubblicazione:18/03/2005
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:In tilt il treno dei pendolari
Testo dell’articolo:Fumo dalla motrice, si ferma il Torino-Aosta
«Abbiamo visto del fumo uscire dal locomotore e sentito i freni del treno che stridevano. Una volta bloccato il convoglio il personale delle ferrovie ci ha ordinato di scendere, non capivamo che cosa stesse accadendo. Poi qualcuno ha parlato di un principio di incendio…». Manca una manciata di minuti alle 14 quando il treno regionale 9848 partito da Aosta alle 12,37 e diretto a Torino viene fatto fermare alla stazione di Strambino: «Un guasto tecnico, nulla di preoccupante. Solo una fumosità di una parte elettrica della locomotiva», dicono le Ferrovie.
Tra i 150 passeggeri che ieri erano sul convoglio c’è chi parla di principio di incendio: «È la prima cosa che ci è stata raccontata. E poi si vedeva il fumo uscire dal locomotore». C’è chi si è spaventato, chi invece ha semplicemente perso la pazienza a causa dei disagi: i passeggeri sono stati fatti allontanare, hanno raggiunto la stazione di Strambino e qui hanno atteso un altro convoglio diretto a Torino. Un ritardo di una decina di minuti sulla tabella di marcia: «Fosse la prima volta che accade - ironizza uno dei passeggeri -, chi prende il treno ogni giorno è abituato a situazioni del genere». Agostino Petruzzelli, presidente dell’associazione utenti della linea Chivasso-Aosta, il sodalizio nato dopo il disastro ferroviario del 10 giugno 1992 quando morirono 6 persone, non era su quel treno ieri, ma conosce bene quella tratta. «Da anni lottiamo perché si arrivi all’elettrificazione della linea. I lavori sono iniziati ma quello che ci preoccupa sono i tempi. Rfi aveva detto che entro dicembre di quest’anno sarebbe stato tutto pronto e invece, dall’ultimo incontro in occasione degli Stati Generali, ci hanno detto che slitterà a settembre 2006». L’incidente di ieri, seppure non troppo grave, ripropone il problema dei locomotori diesel: macchine vecchie, ormai in balìa di guasti tecnici e con una valanga di chilometri alle spalle. L’elettrificazione della linea appare l’unica soluzione (Rfi ha investito milioni di euro in questa operazione) ma le migliaia di pendolari che ogni giorno utilizzano la tratta dovranno avere ancora pazienza.

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