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Data di pubblicazione:30/03/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Nel 2006 Torino-Milano in un’ora
Testo dell’articolo:Dal prossimo primo febbraio si potrà raggiungere Milano in treno in poco più di un’ora. Le Ferrovie hanno calcolato che la nuova linea ad alta velocità Torino-Novara - che sarà completata entro novembre e sarà operativa, appunto, dal primo febbraio 2006 - consentirà di risparmiare 15-16 minuti per tratta. Per i treni più veloci, che già oggi consentono di collegare Torino Porta Susa a Milano Centrale in un’ora e venti minuti, significa avvicinarsi considerevolmente all’ora di viaggio, una soglia anche psicologicamente importante per il collegamento tra i due capoluoghi. Il nuovo tracciato, che verrà utilizzato da intercity, eurocity e treni merci, è stato presentato ieri a Novara in occasione del primo viaggio dimostrativo sulla linea ad alta velocità nella tratta Alice Castello-Novara: circa 40 chilometri sul nuovo Minuetto (in versione diesel) ad andatura turistica, in compagnia del ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, del presidente delle Ferrovie Elio Catania e di Roberto Testore amministratore delegato di Trenitalia, a cui si sono aggiunti, al capolinea di Novara, sia il viceministro Ugo Martinat che l’assessore regionale ai Trasporti William Casoni. L’iniziativa è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori della Torino-Novara: completati gli 86 chilometri di binari che scorrono a fianco dell’autostrada, di cui 15 di viadotti e 2 in galleria, è in corso l’allestimento dell’impianto elettrico da 25mila volt (già realizzato al 70 per cento) e del segnalamento. Complessivamente i lavori sono all’84 per cento dell’opera, mentre il tratto Novara-Milano, che sarà in esercizio dall’estate del 2009, è al 13 per cento. «Un tempo record - ha commentato Lunardi - dopo soli due anni dall’avvio dei cantieri». Già a febbraio probabilmente sarà modificato l’orario ferroviario che terrà conto dei nuovi tempi di percorrenza. Ma non è escluso che invece il tabellone rimarrà inalterato fino all’estate prossima. Il governatore del Piemonte Enzo Ghigo, che pur non ha potuto essere presente ieri per un impegno a Torino con il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, ha ricordato che il successo di quest’opera è profondamente legato alla stretta collaborazione tra governo centrale e Regione e sullo stesso tasto ha insistito il viceministro Martinat. «Il sistema Tav - ha detto Catania - ci unisce all’Europa e non sottrae alcuna risorsa alla rete storica su cui continuiamo a fare investimenti per l’ammodernamento dell’intero servizio senza, naturalmente, nessuno sconto alla sicurezza che ci vede tra le ferrovie più sicure d’Europa». La Torino-Novara fa parte del Corridoio 5, come la Torino-Lione, di cui è il prolungamento lungo la pianura, e a questo proposito, mentre da quattro candidati per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali del Piemonte arriva l’impegno a ridiscutere il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità in Valle di Susa, il ministro Lunardi dice chiaramente che sulla Torino-Lione indietro non si torna. I firmatari della dichiarazione congiunta sono Gian Paolo Zancan (Verdi), Nicola Durazzo (Pdci), Stefano Alberione (Rifondazione), Marco Scarabosio (Lista Bresso), che spiegano di essersi richiamati a un ordine del giorno approvato il 19 marzo da 35 consigli comunali della Valle di Susa e della Gronda torinese, e ad alcuni studi che hanno fatto emergere «implicazioni gravissime sul piano della salute e della tutela dell’ambiente». «Nel caso fossimo eletti - dicono - ci impegniamo formalmente a rimettere in discussione presso la giunta e l’assemblea regionale del Piemonte il progetto». Dal canto suo il ministro invece ricorda che il cunicolo di Venaus, di studio geologico, è già stato avviato, e la Torino-Lione è «ormai una realtà», anche se parlando di fronte al numeroso pubblico di imprenditori, politici locali, e tecnici accorsi a Novara, ha sottolineato che il traforo del Brennero «batterà sui tempi probabilmente quello del Moncenisio». A proposito della linea storica Torino-Milano che ha creato molti disagi tra i pendolari e sollevato parecchie proteste i
l ministro Lunardi ha affermato che le contestazioni sono state «strumentalizzate» in chiave poltica. «Da chi non lo so», ha aggiunto giustificando però le ragioni più spontanee della protesta: «I pendolari avevano ragione di protestare - ha detto - i treni non erano adatti, non c’erano certo carrozze come quelle di oggi qui a Novara, materiale rotabile nuovo di alta qualità. Ora è stato anche aumentato il numero delle corse». Comunque tutto questo, secondo il ministro Lunardi, «è stato sentito come un campanello d’allarme che ha spinto a fare di tutto per recuperare il tempo perduto, dopo le passate gestioni delle ferrovie che hanno lasciato un po’ di cose indeterminate. Adesso i nuovi vertici stanno recuperando».

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