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Data di pubblicazione:06/04/2005
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Pendolari bloccati a Racconigi: un guasto ha messo fuori uso il treno per Torino
Testo dell’articolo:RACCONIGI - Il treno regionale «4454», proveniente da Fossano e diretto a Torino, è entrato ieri mattina lentamente nella stazione di Racconigi, poco prima di mezzogiorno, si è fermato con un gran rumore di ferraglia e non è più ripartito. «Probabilmente un guasto alla trasmissione», spiega il macchinista. Gli oltre cento viaggiatori sono stati fatti scendere, fra un coro di proteste, ed hanno dovuto aspettare un’ora, prima che da Cuneo arrivasse un altro convoglio, già stracolmo di gente, sul quale sono saliti e hanno ripreso il viaggio. Il treno era partito da Fossano alle 11,24 e viaggiava in perfetto orario quando, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria di Racconigi, è rimasto in folle e per fortuna è potuto arrivare grazie all’abbrivio.
Lo scorso febbraio, un analogo guasto aveva causato la fermata del treno in mezzo alla campagna, e i viaggiatori erano stati costretti a una marcia forzata di tre chilometri, a piedi lungo la massicciata, mentre il traffico aveva subìto ritardi di svariate ore. Stavolta il locomotore in avaria è stato subito spostato, per mezzo di un trattore diesel, di cui la stazione di Racconigi è stata dotata, in seguito al caos che si era venuto a creare quando non vi erano mezzi adatti a rimuovere il convoglio fermo in mezzo ai campi. Ieri fra i pendolari c’erano anche alcuni pellegrini diretti a Roma per i funerali del Papa che hanno perso la coincidenza con l’Intercity per la capitale. «Abbiamo cambiato le loro prenotazioni - dicono i dirigenti della stazione - di più non si poteva fare». Ad aspettare pazientemente l’arrivo del treno, c’era anche Fulvio Basteris, da lunedì nuovo direttore del Giornale del Piemonte: «Ho provato ad andare a Torino in auto, ma fra traffico e difficoltà di parcheggio ho deciso che era meglio il treno - commenta -. Come inizio non c’è male». Da un po’ di tempo a questa parte sta capitando di tutto a chi si avventura a salire su un treno: dal merci bloccato, che causa notevoli ritardi per via del traffico su di un binario solo, poi una decina di passeggeri che si trovano ben quattro porte bloccate e devono scendere loro malgrado a Cavallermaggiore e, solo pochi giorni fa, alcuni automobilisti sono quasi venuti alle mani, al passaggio a livello di strada Tagliata, rimasto chiuso oltre un’ora a causa dell’ennesimo disguido; stessa episodio si era verificato un po’ di giorni prima all’altro passaggio a livello di via Caramagna. Senza contare i canonici ritardi, i treni annunciati e mai arrivati, le coincidenze che saltano spesso e volentieri. «Non so se dobbiamo attendere che accada una tragedia per vedere riconosciuto il concetto che la sicurezza è diritto essenziale dei viaggiatori - afferma Lino De Simone, portavoce del Comitato spontaneo dei pendolari racconigesi, insieme a Rito Olivero e Luca Meinardi -. I pendolari in questo momento rischiano sul serio e il servizio peggiora continuamente. È un problema che viene da lontano, causato da anni di mancati investimenti, dal frazionamento delle competenze e da una manutenzione dei mezzi sempre più carente. Tutto questo sta provocando un collasso».


La replica delle ferrovie: «Si tratta di fatti occasionali»

Alle accuse del Comitato spontaneo dei pendolari racconigesi sulla «mancanza di manutenzione» e in margine «alla sicurezza dei viaggiatori non garantita», il responsabile del Servizio relazioni esterne di Trenitalia Mario Elia replica: «Il fatto che i treni si possano anche rompere, essendo mezzi meccanici, non può e non deve stupire: si rompono le auto, le navi e gli aerei, perché non dovrebbero rompersi anche i treni? Sono fatti occasionali, ed è un caso che si siano ripetuti a Racconigi. Oltretutto, si è sempre trattato di macchine quasi nuove, e possiamo assicurare, in quanto alla manutenzione, che è oggetto di cure particolari da parte di Trenitalia».

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