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Data di pubblicazione:12/04/2005
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Ultima fermata a Pinerolo per il treno della Val Pellice. Le ferrovie: trenta giorni di valutazione del movimento passeggeri.
Testo dell’articolo:Le traversine sono nuove di zecca, le rotaie lucide, le pietre della massicciata ancora di quel colore azzurrino, non annerite dalla ruggine. Un tratto di linea ferroviaria pronta per essere inaugurata, ma che rischia di avere una vita brevissima, addirittura solo un mese. È infatti veramente difficile da credere, ma nella riunione svoltasi l’altra sera nel Comune di Pinerolo in relazione alla ripresa del collegamento ferroviario Pinerolo-Torre Pellice, la comunicazione ricevuta dal sindaco dalla direzione dei trasporti della Regione, non lascia illusioni. Nel comunicato si legge: «Proponiamo un periodo transitorio sperimentale di rilevazione del servizio ferroviario della durata massima di 30 giorni, al fine di verificare operativamente gli eventuali riflessi negativi, così come ventilati dal sindaco». Nelle scorse settimane il primo cittadino, pur auspicando una veloce ripresa del collegamento con Torre Pellice, aveva però manifestato dubbi e perplessità sui tempi di chiusura del passaggio a livello di corso Torino, la via principale di Pinerolo, che rischia di creare ingorghi nella circolazione viaria. Code intoppi, ma anche il rischio che qualche auto incolonnata rimanga bloccata fra le sbarre. La scelta dell’amministrazione era da tempo orientata, per il collegamento con la val Pellice, verso una formula definita «Tram-Treno», una sorta di metropolitana leggera, che permetterebbe di effettuare maggiori fermate lungo la linea, con locomotori che hanno un’accelerazione più elevata e che non avrebbe portato ai lunghi tempi d’attesa previsti invece per la chiusura di un passaggio a livello. Scelta non adottata però dalle Ferrovie, che avrebbero dovuto cambiare tutto il materiale rotabile. Le decisioni prese dalla Regione non lasciano dubbi: «Sulla scorta delle indicazioni derivanti da tale fase di sperimentazione - si legge nella lettera inviata al Comune - si assumerà la decisione di mantenere il servizio ferroviario o ripristinare il servizio su gomma». Tutto questo arriva dopo che è stato appena ricostruito il nuovo ponte ferroviario sul Chisone, distrutto da un’alluvione, e che si sono eseguiti tutti i lavori di ripristino della linea ferroviaria sino a Torre Pellice. «Una decisione assurda quella ci è stata presentata - dice il sindaco Alberto Barbero, che in segno di protesta ha anche abbandonato l’aula della riunione - siamo davanti ad uno spreco di denaro pubblico, il ponte, in vecchie lire, è costato circa 20 miliardi e di questi 2 li ha messi il Comune, e poi in questo modo si sta tentando di addossare la colpa della non ripresa dei collegamenti ai problemi viari della nostra città e non invece alle difficoltà economiche che i responsabili dei trasporti stanno attraversando. È assurdo il dato che ci viene fornito: a livello della fruizione sarebbero solo 300 o al massimo 400 i passeggeri al giorno».
Come andrà a finire la vicenda al momento è solo ipotizzabile, ma resta comunque l’amarezza, dicono da tempo i pendolari, che i numerosi finanziamenti giunti per le Olimpiadi non siano serviti anche per realizzare magari un sottopasso in corso Torino.

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