<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:29/04/2005
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:I pendolari acquesi: «Treni da Far West»
Testo dell’articolo:Acqui Terme - Un trasporto pubblico insufficiente per garantire le esigenze dei cittadini, una rete ferroviaria inadeguata, scarsa informazione e comunicazione tra utenti e Trenitalia sono solo alcuni dei problemi che continuano ad essere denunciati dai pendolari di tutto l’Acquese.
A nulla, almeno fino ad oggi, sembra essere servito confrontarsi con i responsabili di Trenitalia di Piemonte e Liguria: i problemi denunciati ormai quattro mesi fa, durante un’assemblea pubblica dall’associazione pendolari dell’Acquese, continuano ad essere tali.
Un popolo quello dei pendolari, “forzati del treno o dell’autobus”, stanchi di sopportare ritardi negli orari, corse infinite e addirittura soppressioni di treni all’ultimo minuto. L’ultima, in ordine di tempo, quella del treno delle 8,21 che da Savona conduce nella città termale. «Per ben due volte, la settimana scorsa, il treno è stato soppresso. In sostituzione è stato attivato un autobus ma non è bastato per poter arrivare in orario sul posto di lavoro». A parlare è un gruppo di savonesi. Pendolari sul piede di guerra, che hanno già inoltrato una formale protesta a Trenitalia.
«La nostra rete ferroviaria non è più al passo con i tempi - ha detto Alfio Zorzan, presidente dell’associazione pendolari - Subiamo tempi di percorrenza dilatati e da terzo mondo. L’esempio pratico può essere fornito dalla linea Acqui-Genova che per essere interamente percorsa necessita di un’ora e mezza di viaggio». Sessanta chilometri in tutto, condizionati da vincoli di incrocio, a detta dei pendolari, mal gestiti, con soste incredibilmente lunghe e noiose. «La puntualità dell’orario di partenza e di arrivo poi - aggiunge il presidente - dovrebbe rappresentare un dovere per Trenitalia, anche nelle stazioni intermedie. Cosa che invece regolarmente non accade».
Inutili le giustificazioni di Aldo Pavanello e Pio Moccagatta, rappresentanti di Trenitalia Piemonte e Liguria. «Trenitalia rinnova sempre le sue promesse - continua Zorzan - Sono stati promessi, ad esempio, 2.500 milioni di euro per incrementare il trasporto regionale, ma siamo nel 2005 e nulla è cambiato. Soprattutto qui nell’Acquese dove le nostre povere ferrovie sembrano consegnate ancora all’iconografia del Far West, delle carrozze sporche e malandate». Già, perché tra le varie problematiche sollevate c’è anche quella della scarsa pulizia e manutenzione dei vagoni. «Caldi in estate e freddi in inverno, con bagni inutilizzabili, i treni in forza sulla linea che collega la città termale a Genova, Torino e Asti, sono sotto gli occhi di tutti - hanno detto i pendolari - È ora che le cose cambino».
«Vedremo cosa sarà possibile fare - è stato detto alla gente da Pio Moccagatta e Aldo Pavanello - sicuramente il primo passo potrebbe essere la revisione degli orari e l’impegno dell’azienda nel rivalutare il discorso delle coincidenze».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it