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Data di pubblicazione:11/05/2005
Fonte:Il Giornale del Piemonte
Titolo dell’articolo:Sulla sicurezza il Codacons non molla: ha diffidato Trenitalia per la seconda volta perché si rifiuta di fornire i documenti relativi
Testo dell’articolo:Il Codacons ci riprova. Dopo una prima diffida, morbida, destinatario Trenitalia, ne arriva una seconda. Motivo del contendere la documentazione inerente le informazioni relative alla sicurezza dei viaggiatori. «Durante gli incontri che si sono susseguiti in questi mesi - chiarisce la presidente regionale, Tiziana Sorriento - l’azienda si è sempre dimostrata disponibile a fornire i documenti. Ha voluto però che la richiesta fosse formale, ma una volta formulata è stata respinta». Tra le ragioni del rifiuto addotte da Trenitalia ci sono «la carenza in capo all’associazione di una posizione soggettiva qualificata e l’inammissibile pretesa di effettuare una sorta di indagine esplorativa e/o controllo sull’operato e sull’efficienza di questa azienda», ragioni ritenute erronee dal Codacons. L’associazione dei consumatori, infatti, è iscritta nell’elenco delle associazioni rappresentative di utenti e consumatori istituito presso il ministero delle Attività produttive e pertanto è legittimata ad agire e promuovere iniziative, anche giudiziarie, a tutela dei diritti riconosciuti dalla stessa legge. E soprattutto, se il rifiuto di Trenitalia perdurerà, il Codacons ha diritto di agire in giudizio per chiedere l’inibizione di tale condotta e la conseguente consegna della documentazione. E percorrere una seconda via, chiedendo tutto il materiale alla Regione? «Impossibile - fa sapere il presidente regionale - neppure l’ente regionale ha in mano questa documentazione. Per questo abbiamo presentato un progetto in cui chiediamo alla Regione di creare norme che si occupino di sicurezza anche in materia ferroviaria così da riempire l’eventuale vuoto normativo». E se Trenitalia dovesse mantenersi su queste posizioni? «La strada è una sola - spiega Sorriento -. Il ricorso al giudice amministrativo e a quello civile».

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