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Data di pubblicazione:07/07/2005
Fonte:Comune di Bra
Titolo dell’articolo:L’assessore Borioli: “Un gruppo di lavoro per il passaggio a livello”
Testo dell’articolo:“Credo sia un intervento interessante ma il primo passaggio da fare è formalizzare la costituzione di un gruppo di lavoro misto che comprenda la Regione, il Comune, la Provincia e Rfi (Rete ferroviaria italiana, la spa del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della gestione del patrimonio rotabile, ndr), ed al quale possano partecipare anche i membri del comitato spontaneo che si è formato in città. Si dovrà, in tempi brevi, sottoscrivere un protocollo d’intesa tra tutti gli interessati, avviando una progettazione che ci consenta di definire i costi dell’intervento entro la fine dell’anno. Solo a questo punto si potrà parlare di accordo di programma, che si potrà stipulare solo quando vi sarà certezza di risorse”. Così si è pronunciato sull’ipotesi di copertura e superamento del passaggio a livello di Bra, l’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli, nel corso dell’incontro organizzato dall’assessore regionale alle Opere pubbliche, la braidese Bruna Sibille.

La riunione, si è svolta in Palazzo municipale nella serata di ieri mercoledì 6 luglio 2005, ha visto la partecipazione del sindaco Camillo Scimone, del consigliere regionale Franco Guida, dei componenti della Giunta comunale e del comitato spontaneo nato nell’area dell’Oltreferrovia per dare una soluzione ad un nodo che taglia in due il centro urbano di Bra, “creando due mezze città, con una parte dove sono concentrati gli insediamenti industriali e l’altra che raccoglie tutti i servizi” hanno detto i membri del comitato, sottolineando come, con la soppressione della linea ferroviaria Bra-Ceva, “il passaggio a livello serve oramai solo la linea in direzione di Alba”.
A questo proposito è stata presentata all’assessore Borioli un’ipotesi di superamento del passaggio a livello mediante un intervento di interramento di due linee ferroviarie e la creazione di quattro binari tronchi, con riflessi sul sistema viario mediante la realizzazione di una rotatoria nel punto d’incontro tra le cinque arterie stradali che confluiscono nell’area, ma anche con implicazioni di carattere urbanistico, recuperando spazi per aree verdi e per un parcheggio da mille posti auto a ridosso del centro storico.
“È un’idea che è già stata presentata anche al presidente Mercedes Bresso che ne ha dato una valutazione positiva” - ha detto l’assessore Sibille, mentre il sindaco Scimone ha accolto con entusiasmo le proposte definendo il problema “antico ma che deve essere affrontato ed oggi mi pare ci siano tempi maturi per farlo”. Secondo il consigliere Guida si tratta di “un’operazione di riqualificazione urbanistica della città, anche se è opportuno che le ferrovie chiariscano qual è la loro posizione: sono disposte a cedere il sedime ferroviario? Vorranno essere pagate o parteciperanno all’operazione?”.
Sul punto è stato Pietro Ferrero, portavoce del comitato spontaneo cittadino, a precisare come si siano già avviati contatti informali da parte dello stesso comitato con la Rfi che ha dichiarato non esservi ostacoli sotto il profilo tecnico alla realizzazione dell’ipotesi presentata. Infine, l’assessore ai Trasporti della Città di Bra, Roberto Russo, ha proposto che il gruppo di lavoro che si costituirà nelle prossime settimane possa interessarsi anche della copertura ferroviaria tra via Cuneo e la salita degli Orti.
L’assessore Borioli ha concluso l’incontro chiedendo al Comune un impegno nel formalizzare la richiesta della costituzione del gruppo di lavoro all’Amministrazione regionale, in modo tale che la Regione possa farsi tramite presso Rfi per arrivare in tempi brevi a rendere operativo il team. Lo stesso Borioli e la collega di Giunta Bruna Sibille hanno poi proseguito gli incontri su altri nodi importanti della viabilità provinciale, in una riunione che ha coinvolto le amministrazioni civiche di Cavallermaggiore e Cherasco.





Nota del Comitato Pendolari: Come già detto in più occasioni in passato, ferroviariamente parlando questa soluzione è un suicidio per Bra. Anziché richiedere il potenziamento delle linee, la riapertura della Bra-Ceva e perfino l’inutile (ai fini delle velocità raggiungibili) elettrificazione della Bra-Alba, si chiede di limitare la stazione, riducendone grandemente le potenzialità, e di trasformarla in stazione di testa, peraltro con costi abnormi, causati dall’abbassamento del piano del ferro e conseguente rifacimento della linea per parecchi chilometri di binari.
Anche per chi non è per nulla esperto di ferrovia, è facile intuire che i binari non possono superare determinate pendenze e che, quindi, tale proposta ipotetica - stando ai dati finora in nostro possesso - renderebbe di fatto impossibili i collegamenti diretti Alba-Torino, obbligando quindi i viaggiatori provenienti dalla linea di Alba ad un cambio treno obbligato a Bra: in sostanza, scomparirebbero, per impossibilità materiale di effettuazione, i treni “diretti” Alba-Torino. Dulcis in fundo, si verificherebbe ovviamente un lungo periodo di interruzione forzata sulla linea Alba-Bra durante l’esecuzione degli ipotetici (e mastodontici) lavori. Linea che, anche grazie ai treni più frequenti, trasporta quotidianamente migliaia di pendolari, studenti, lavoratori e turisti.

Più interessante potrebbe essere il progetto dell’Arch. Filippo Bellonio, già pubblicato nella nostra rassegna stampa e consultabile seguendo questo link. Tale opera, nel complesso ragionevole e non lesiva dell’impostazione attuale dei binari, potrebbe eventualmente dare una risposta ai gravissimi problemi di isolamento del quartiere Oltreferrovia.

Oppure un’altra ipotesi, che ci è stata prospettata dal medesimo “Comitato spontaneo per il passaggio a livello” citato nell’articolo, prevede un giro più largo (non ancora rappresentato su una cartina) che congiungerebbe via Piumati con via Palma di Cesnola (o zone limitrofe); tale soluzione, a nostro giudizio molto interessante, è certamente fattibile, nonché molto economica e di impatto nullo sull’impianto attuale dei binari.

Fra le tre opzioni presentate, sicuramente per i pendolari la seconda e la terza sono equivalenti, nel senso che non provocano alcun danno ai viaggiatori; la prima, invece, presenta conseguenze negative forse persino superiori a quelle sin qui emerse.

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