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Data di pubblicazione:23/07/2005
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Andata e ritorno con sporcizia: lo sciopero delle pulizie sui treni ha aggravato una situazione già pessima
Testo dell’articolo:Lo sciopero di ieri degli addetti alle pulizie dei treni ha esasperato una situazione già logora: i vagoni non sono puliti e i passeggeri sono mediamente insoddisfatti. E non perché per un giorno non sono stati svuotati i cestini dell’immondizia nelle carrozze, o puliti i corridoi, ma perché gli utenti trovano sedili macchiati e pieni di polvere, vagoni maleodoranti, poggiatesta neri e servizi igienici decisamente poco «igienici». Se a questo si aggiunge l’aria condizionata che non sempre funziona o rinfresca a sufficienza e il ritardo con cui partono o arrivano, il viaggio sulle rotaie diventa decisamente pesante. Le lamentele degli utenti sono arrivate fino all’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, che ha invitato con una lettera Trenitalia a «predisporre un immediato piano di manutenzione» sui treni regionali e interregionali. L’assessore ha ricevuto «lamentele dal comitato pendolari Vercelli e dal comitato spontaneo Pendolari Torino-Milano relative alla mancanza di comfort sui treni adibiti al trasporto pubblico locale. In particolare - ha continuato l’assessore - viene evidenziato l’insufficiente funzionamento dei sistemi di climatizzazione, che oltre a generare notevole disagio, stante le elevate temperature degli scorsi giorni, può determinare gravi problemi per l’incolumità e la salute dei passeggeri». Ieri il pavimento della stazione di Porta Nuova era ricoperto di carta igienica. Il segno di una protesta, quella degli addetti alle pulizie, per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da oltre un anno, e per l’adeguamento in busta paga. Megafoni, tamburelli e volantini verdi non sono serviti a giustificare il malessere di chi usa il treno per lavoro. «Non mi sembra che oggi sia peggio del solito - ha raccontato Giulia Di Marco, in viaggio sul Roma-Torino -. Anzi oggi è ancora accettabile. Non sapevo nemmeno che ci fosse lo sciopero. Secondo me la sporcizia che c’è è dovuta alle abitudini di chi usa il treno di solito. C’è poca educazione. Percorrendo tratte brevi si sopporta, ma non credo che si possa essere tanto tolleranti se si fanno viaggi lunghi». Il popolo dei viaggiatori si divide in due categorie: quelli che lo usano sporadicamente per andare in vacanza e che, quindi, tollerano tutto, come Alessandro, Marco e Andrea, studenti, che sorridendo dicono: «c’è di peggio». E poi c’è chi si reca a lavorare con il treno. «Uso spesso questo mezzo di trasporto - ha raccontato Mario Canistrà, diretto a Genova - e la maggior parte delle volte l’aria condizionata non funziona». Due ferrovieri, che preferiscono non comparire, spiegano che spesso il condizionatore non riesce a rinfrescare carrozze con il tetto in lamiera che sono state per ore alla stazione o al deposito sotto il sole. Certo è che chi deve fare lunghe tratte, come Filomena diretta a Napoli con una bambina piccola e con la mamma anziana, soffre particolarmente i disagi creati dal caldo: «Ma perché? c’è l’aria condizionata?», ha chiesto provocatoriamente. Il treno delle 13.10 che parte da Torino diretto a Salerno non è pulito. Non per la presenza di rifiuti, ché da quel punto di vista è ineccepibile. Ma ha un cattivo odore. I sedili sono pieni di polvere, gli schienali neri. Sopra c’è una coppia di fidanzati, Roberta Chiocchi e Christian Cardinale. Lei, tutto sommato, non si lamenta. Sta andando in ferie e ammette di «non prendere spesso il treno». Ma Christian è arrabbiato: «Viaggio da tutta la vita, perché mio papà era del settore. C’è sporcizia ovunque. Oggi, quasi quasi, sembra meglio del solito. La volta scorsa ho trovato una bottiglia di vetro rotta nel corridoio. E poi non c’è sicurezza. C’è gente invadente e nessuno che controlli». Se da un lato, alla stazione, ci sono i lavoratori che protestano, dall’altro, sui vagoni, ci sono i passeggeri, che si lamentano. Non erano contenti quelli che arrivavano da Reggio Calabria, accaldati e senza aria condizionata ed erano arrabbiati quelli in arrivo da Lecce, che hanno viaggiato con 100 minuti di ritardo. La rabbia passa quando si scende e si vedono le facce dei parenti, stanchi anche lor
o di aspettare, ma felici di riabbracciare i famigliari che provengono dall’altra parte della Penisola.

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